Monumento Tassano: la dolcezza della carità

È un’opera magnifica scaturita dal geniale talento dello scultore Gaetano Olivari e collocata nel 1916 nel Porticato Semicircolare del Cimitero Monumentale di Staglieno.
La luce del sole filtra e piano sfiora i capelli setosi e le membra giovani di una ragazza e lambisce il volto di un antico genovese: questo è il Monumento Tassano.

In un gioco imprevedibile di luci ed ombre così si evidenziano i drappeggi dell’abito della fanciulla e la sua gestualità così armoniosa e perfetta.

Con grazia regge una ghirlanda di fiori odorosi pronti a sbocciare sui prati dell’eternità.

Dorme qui il suo eterno sonno il Cavalier Giovanni Battista Tassano, integerrimo commerciante e stimato benefattore, con lui riposa la figlia Eugenia.

Le mani sottili reggono i fiori con una grazia a dir poco incomparabile.

Questa figura femminile che si staglia leggiadra tra le colonne del Porticato rappresenta la Carità: Olivari la ritrasse nella sua perfetta venustà così intenta a curarsi di quei fragili boccioli che compongono la sua profumata ghirlanda.

Ha un’espressione amorevole sul viso, i lineamenti morbidi, i capelli cadono sulla sua schiena e sul suo petto.

E il sole la accarezza nella grazia di quel suo gesto eterno.

Così la sensibilità di Gaetano Olivari ha restituito ai nostri occhi la bellezza e la straordinaria dolcezza della carità.

8 pensieri su “Monumento Tassano: la dolcezza della carità

  1. Ma che leggiadria, in queste movenze. C’è uno studio tutt’altro che banale in questi monumenti funebri, immagina quanti schizzi e quante idee per realizzarli. E il costo! Non oso immaginare quanto potrebbero costare se l’usanza fosse rimasta… comunque questo è originale e molto bello! Bacioni!

  2. Anche in questa scultura, come in quella per la famiglia Casale, che sono tornata a guardare nel post che ha il titolo “A mani giunte”, si potrebbe leggere il messaggio dell’autore, che tu avevi espresso con queste parole: “Se la vita è fragile e caduca, l’anima invece palpita per l’eternità”. Così, vedi, Gaetano Olivari, questo scultore di cui io non sapevo nulla, ormai mi pare di conoscerlo da sempre. E quindi anche qui, nel Monumento Tassano, posso riconoscere una figura dell’anima in quella giovane donna (“la dolcezza della carità”) che, vibrante e viva, si leva, alta con la sua ghirlanda di fiori eterni, dietro al ritratto di “un antico genovese”.

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