Era un eroico ragazzo, era poco più che un bambinetto, si dice che Pittamuli avesse circa 10 anni.
Vi ho già narrato la sua vicenda, in questo vecchio post.
Questo ragazzino detto Pittamuli brillò per il suo coraggio nei giorni di dicembre del 1746, in quella stagione infiammata dalle gesta del Balilla.
Eccolo Pittamuli, è svelto e indomito, lui agisce dalle parti del Ponte di Sant’Agata, i soldati austriaci cercano di superare la Val Bisagno per entrare in città e nello strenuo tentativo di tenere la posizione si asserragliano in un’osteria, la popolazione è terrorizzata.
Ci sono poi quelli che invece non si fanno intimorire e uno di questi è Pittamuli, lui va là davanti e appicca un incendio con una fascina e poi con le armi e insieme ai suoi concittadini difende la città dal nemico che viene così ricacciato indietro.
La memoria di questo ragazzo è rimasta nelle vicinanze di quei luoghi che lo videro protagonista.
Per leggere il suo nome dovrete varcare la soglia di questo edificio di Piazza Manzoni dove si trovano ai nostri tempi gli uffici del Municipio Bassa Val Bisagno.
L’eroismo di un ragazzino e il nome con il quale è da sempre ricordato brillano in lettere dorate sulla targa apposta nell’atrio.
Per il suo valore Pittamuli viene paragonato ad Andrea D’Uberdò e a Pier Maria Canevari, anch’essi eroi di quei giorni difficili: il primo era un calzolaio ed era soprannominato lo Spagnoletto mentre il secondo era un nobile, potrebbe sembrare ai nostri occhi che non potessero esserci persone più distanti tra loro.
Entrambi, invece, combatterono per lo stesso ideale e per cacciare gli austriaci dalla città, entrambi morirono con le armi in pugno e furono onorati per il loro ardimento.
Al loro coraggio è così accostata l’audacia del giovane Pittamuli, un ragazzino di Genova che si distinse in quei tempi difficili del 1746.
Proprio nel medesimo giorno del Balilla il 5 dicembre …. ragazzetti già uomini coraggiosi e temerari al tempo nella difesa dei loro valori …
Davvero! Avevo in serbo queste foto da parecchi mesi e ho voluto proporle proprio in questo giorno. Grazie cara, buona giornata a te.
Miss, Pittamuli è un nome di scherno e Pittaluga no? qual è la traduzione…
Non lo so, non ne ho trovato il significato nei miei libri, però bello che ci sia la targa.
Sempre interessante Miss. Belle storie di una Zena misteriosa. Allora mi permetto rubarti per un attimo il ruolo di ricercatrice pubblicando questa notizia. Chi sapeva che in mezzo all’Oceano lontano dall’Africa c’è Tristan da Cunha? L’isola più isolata del mondo (250 abitanti totali) e lì abitano italiani! Tristan da Cunha è il nome sia di un arcipelago dell’Oceano Atlantico meridionale sia della sua isola principale. È distante 2810 km da Città del Capo. Due degli 8 cognomi presenti nella popolazione locale sono di origine genovese (Lavarello e Repetto) tramandati da due naufraghi di Camogli, approdati nel 1892. Guarda un po’ dove sono andati a volte gli zeneisi!!! Scusa l’interferenza sul tuo ruolo ma la notizia è curiosa. Ciaoooo
Ah sì, l’avevo letto, una notizia proprio curiosa e interessante.
Buona giornata caro, grazie!
Avrai già sicuramente letto l’ isola leggendaria di Lojolo e Lombardi , in caso contrario potrebbe piacerti molto
Magari Mario lo conosce, io invece no, grazie della dritta, buona serata Brunattola.
Forse nell’atrio di questo fastoso edificio (quando non esisteva)avvenne questo fatto?Non lo conoscevo questo episodio.
So però che una educanda “Doretea” si chiamava Maddalena Pittaluga,e il significato di questo cognome si diceva fosse” piggia l’uva”Non sono genovese non abbiatemene se sbaglio!( Voi sapete quanto amo Genova e tutta la Liguria.)
Il ragazzo eroe meritava come il Balilla qualcosa di più.
Sono episodi favolosi Miss che dai tuoi tesori fai dono a noi tutti.
Scusa ancora un momento:ma ti dico che nel tempo libero mi inoltro nella storia antica di Genova.Buon pomeriggio Dear. E continua
Grazie carissimo, sei sempre attento e prezioso.
Questa targa dovevo proprio mostrarvela oggi, è il giorno giusto.
Buon pomeriggio a te caro Mauro!
Ricordo il tuo post sul giovane Balilla. Mi stavo chiedendo anche io cosa significasse Pittamuli, visto che la targa ci dice che è un soprannome “di scherno”. Magari tra i tuoi lettori c’è qualcuno che prima o poi saprà risponderci… un bacione
Sì, magari sì!
Baci, cara, buon pomeriggio!
Mi affascina la targa in cui si ricorda l’eroismo di questo ragazzino rivolgendosi proprio a lui, direttamente a lui: “O Pittamuli”. Bellissimo! Un modo non solo di rievocarne “le mirabili prove” ma proprio di parlargli, con ammirazione ma anche con affetto, come se fosse presente. Geniale. Geniali genovesi.
Davvero, è un modo affettuoso di rivolgersi a lui, hai ragione, non ci avevo pensato.
Grazie cara, buona serata a te!
Buongiorno Miss
Quell’edificio è stata la sede del Comune di San Fruttuoso
Uh, che bella e preziosa notizia, grazie Gian!