La storia a volte è fatta di piccoli gesti eroici.
La storia a volte si compie grazie ai più giovani, è il caso del celebre Balilla, a Genova tutti conoscono il suo nome.
Balilla, il ragazzo che scagliò verso gli odiati austriaci il sasso che diede il via alla rivolta del dicembre del 1746.
La sua vicenda è nota, se volete leggerla l’ho già raccontata in questo post.
E oltre a lui vi fu un altro bambino che fece la sua parte e diede il suo prezioso contributo.
Si sa poco di lui, si sa che aveva circa dieci o undici anni, lo chiamavano Pittamuli e aveva il coraggio e la sventatezza della sua giovane età e questo è ciò che avvenne in quei freddi giorni d’inverno.
Una rabbia crescente alimentava i cuori, i soldati austriaci che si trovavano in Val Bisagno tentavano di entrare in città ma a contrastare la loro azione trovarono il popolo di Genova.
Tumulto, disordine e confusione, la buona gente del quartiere era in allarme, alcuni dei soldati nemici armati fino ai denti avevano preso possesso di un’osteria che si trovava dalle parti del Ponte di Sant’Agata, non c’era verso di stanarli da lì.
E allora sapete cosa accadde?
Tra coloro che reagirono contro gli austriaci c’era proprio questo ragazzino soprannominato Pittamuli.
Eccolo, si fa largo tra i suoi concittadini e giunge proprio di fronte all’osteria.
Mi pare di vederlo, un piccolo coraggioso che nulla teme, in mano regge una fascina alla quale appicca il fuoco.
Ha anche un’arma, una pistola con la quale sparerà al primo austriaco che gli si parerà davanti.
E poi insieme agli altri che erano con lui sparerà ancora, getterà la sua fascina accesa nel locale appiccando così un incendio.
E il drappello di soldati nemici verrà sconfitto proprio grazie al gesto eroico di un ragazzino.
In uno dei miei libri ho trovato una poesia dedicata al giovane Pittamuli, è ricca di parole che ne esaltano il coraggio e la grandezza d’animo.
Lesto il piè, destra la mano, questo è un verso di quel componimento.
Riguardo a quei giorni di dicembre presto vi mostrerò una curiosità che ho scoperto da breve tempo, qualcosa che mi ha davvero sorpreso.
Al piccolo eroe fu dedicata una strada in Val Bisagno e un vico dalle parti di Via Colombo.
Aveva dieci anni e tutti lo chiamavano Pittamuli.
Via Pittamuli – Cartolina appartenente alla collezione di Stefano Finauri
Mi sembra che poi la storia/leggenda voglia che Pittamuli fosse ferito a morte al termine della battaglia, giusto?
Da quel che ho letto a me non risulta. Però fu ferito Giovanni Carbone, altra splendida figura, di lui ho parlato qui
https://dearmissfletcher.wordpress.com/2011/10/06/giovanni-carbone-il-garzone-che-umilio-il-doge/
sei una fonte inesauribile! Dovremmo organizzare una passeggiata assieme e, in cambio della tua cultura “zeneise” io ti regalo qualche foto e pago la farinata e i ripieni 🙂
Ehi, grazie! Che gentile sei, un giorno o l’altro organizzeremo un tour di caruggi!
Certo: intanto come puoi vedere da questi due post, sto “studiando” la musica e la cucina genovesi …
http://vitavissuta.wordpress.com/2013/04/17/il-suonatore-jones/
http://vitavissuta.wordpress.com/2013/04/16/shine-you-crazy-diamond/
non conoscevo l’esistenza del coraggioso bimbo!
grazie
E’ una bella storia, vero? Un bacio cara Simonetta!
bella anche se poi mi sa che è finita male…
sai che da sposata mi chiamo Perasso! come il Balilla…
E no che non lo sapevo, bello però! Molto genovese 😉
già!!!
Direi che il coraggio di Pittamuli, merita il bell’omaggio che gli hai dedicato… Chissà cosa avrebbe detto se avesse saputo che sarebbe stato ricordato sulle pagine del diario di bordo di Missfletcher . Un bacione 🙂
E davvero, chissà! E’ un onore per me parlarne! Un bacione Viv, grazie!
scrivi sempre di cose belle e interessanti.trovaci, se puoi,
qualcosa di bello e divertente su don gallo. sarebbe carino,no?
Ciao Ombretta, benvenuta.
Grazie delle tue belle parole.
Io non lo conoscevo personalmente, sai, lascio il racconto a coloro che lo hanno incontrato e che stanno condividendo con noi i loro ricordi e le loro memorie.
ciao miss… stamattina ero in centro un pò di corsa..sai che.. mi sono ritrovata a guardare le persone in cerca della tua presenza…ero in via fossatello …… e da marescotti c’era una signora seduta al tavolo con il suo pc… e mi sei venuta in mente 🙂 mi è venuta voglia di girare x il centro… da fare prossimamente si si… sono tante le cose che non so … e grazie a te mi è tornata la voglia di curiosare…
Rosa, ma che bella cosa mi hai scritto 🙂
Io dalla Marescotti sono stata ora, pensa un po’! E comunque sono spesso da quelle parti, sai! E leggere che ti è venuta voglia di girare per Zena grazie a questo blog è proprio bellissimo, sai? Un abbraccio grande a te!
è la veritààà .. e domani e domenica in giro x i rolli :-* , un saluto con simpatia e come ti riconosco se ti incontro a spasso? 😛 dammi un segno di riconoscimento… ah bè…che scema…ovvio macchina fotografca… emh… sarà difficile mi sa ahhah..:-*
Ah, cara! Speriamo che il tempo sia clemente in modo da poter girare in libertà! Come mi riconosci? Se apri l’intervista che ho fatto per il Secolo e che si trova qui a lato c’è la mia foto, facile quindi!
Un bacione!
Ciao Miss, mi fa tenerezza pensare al piccolo Pittamuli che combatte per la patria. Ti auguro una serata in pieno relax.
baci
Fa tenerezza anche a me, Sabry!
Un bacione cara!
Carissima, riesci sempre a farci scoprire qualosa di nuovo e affascinante. Nulla sapevo della storia di Pittamuli. Grazie davvero per tutte le belle scoperte che ci offri!
Cara E., grazie a te delle tue parole, mi fai emozionare! Un bacetto!
Grazie Miss per questi interessanti reportage sul passato. ciao!
Grazie a te Sandra, è una piccola bella storia alla quale tengo! Un bacione!
il nome fa un po sorridere ma e’ un eroe giovane deciso senza nulla temere che bella storia ! mi pare di vederlo piccolo magro con un ciuffo di capelli sul viso .nascevano già adulti nel giudizio e serietà .forse il bisogno o la vita grama rendeva i ragazzi capaci di grandi e temerarie decisioni. mi e’ piaciuto questo antico lembo di storia genovese . ciao Miss Fletcher e grazie di renderci colti ed eruditi baci e abbracci
Grazie a te Gabriella, ma sai che anch’io l’ho immaginato con il ciuffetto ribelle che gli cade sugli occhi? Strano vero? Un bacione!
Un gesto avventato e certo fatto senza riflettere. Mi ricorda un altro giovane genovese, di poco più grande che reagì senza riflettere, di pancia, a quello che riteneva un soppruso. Ci timise la vita lui. Per qualcuno un eroe, per qualcuno un delinquente.
Un bacione cara, grazie del tuo commento!
Un giovane Enrico Toti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Che bella storia, vero? Mi piacciono le vicende di questi piccoli eroi!
Non avevo mai sentito parlare di questo ragazzino eroe.Genova è proprio sempre in prima linea per una quantità di nobili vicende.Grazie di queste notizie.
Grazie a Lei cara Nicla, è un piacere raccontare queste storie!
Miss, ragazzino davvero intraprendente, questo Pittamuli, forse un po’ trascurato dalla fama… come trascurato mi pare il Ponte di Sant’Agata, nei pressi del quale operava, Ponte che ad ogni alluvione, purtroppo perde un pezzo…
E allora ricordiamolo Pittamuli, certe figure non vanno dimenticate.
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