La luce che si posa

In questa primavera capricciosa le nuvole hanno spesso la meglio, in questa primavera mutevole cerco la luce che si posa sulle case e sulle ardesie.
E a volte disegna soltanto i contorni, li copre di meravigliosa bellezza, per me.

E mi piace così, quando attraversa certi caruggi e si ferma, accarezzando un muro antico.

E quando fende gloriosa certe vicoli stretti.
E c’è una Madonnina, un antico portale, un signore di passaggio.

In un solo istante.

In quei caruggi dove la luce si insinua con dolce prepotenza e sfiora le pietre, non si attarda e sfugge via.

In quei luoghi dove a volte trovi fiori in boccio, una delicatezza di rosa inattesa ed io penso sempre che sarebbe bello incontrarla più spesso.

Sfumature di primavera, nel cuore della città vecchia.

E sole, sole, sole lucente che si posa sui terrazzini, sui tetti e sulle cupole delle chiese.

Poi giù, verso Canneto.
Uno stemma antico, memoria di vicende lontane e di famiglie dalla lunga storia.

E sole, sole che segna la via.
E si cammina in direzione ostinata e contraria, per dirla alla maniera di Fabrizio.

E verde brillante, muri vissuti, vetri che riflettono magie.
Dura per breve tempo, a volte.
Ed è una delle magie più incantevoli della mia Genova.

18 pensieri su “La luce che si posa

      • Esattamente. Sono stata a Genova a novembre e non ti nascono che per me era stato un viaggio prenotato principalmente per andare a visitare l’acquario. Quando sono arrivata li però sono stata talmente letteralmente rapita,al punto tale da dimenticare quasi il motivo della mia visita.Genova è stata delicata e romantica con me,perché in silenzio e in punta di piedi si è fatta spazio nel mio cuore. ❤️

  1. La luce che si posa è ciò che ho notato anch’io in questi primi giorni di tempo gradevole e vedere i tuoi scatti mi ricorda il nostro centro storico… sempre di più mi sento un po’ a casa in ogni immagine 🙂
    Un abbraccio!

  2. Miss, splendida sempre e ovunque la luce… ma in vico Indoratori, come dimostrano la sesta e la settima foto, le Ombre sono Rosse…

  3. “La luce era gridata a perdifiato
    Le sere che il sole basso
    Arrossava il petto delle rondini rase.
    Ora e sempre più viva
    Sarà la smania di far notte in me solo
    E cercar scampo e riposo
    Nella mia storia più remota.
    Ogni sera mi vado incontro a ritroso.”

    (Leonardo Sinisgalli)

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