Ritratto di famiglia, in un giorno lontano, al Santuario della Madonna della Guardia.
La località è stampata in un angolo di questa fotografia dove sono immortalati certi genovesi che in un tempo distante andarono fin lassù, nel luogo della devozione e delle preghiere.
Una famiglia, il legame più profondo.
E sono tutti seri, in una certa maniera.
C’è il ragazzino con lo sguardo fiero, una mano amorosa è posata sulla sua spalla.
Il patriarca ha la barba bianca e quella saggezza infinita negli occhi.
Accanto c’è lei con il suo abito impreziosito da ricami e quel cappello vezzoso, le sta vicino un ragazzetto che ha dipinte sul viso l’innocenza e la spavalderia dell’adolescenza.
C’è ancora tanto mondo e c’è tanta vita da conoscere, ma il nonno saprà aiutarti a trovare la strada del tuo destino e tu questo lo sai.
Il più piccino della compagnia, un po’ timido secondo me.
E le donne della famiglia hanno belle borse e ombrellini da passeggio, sono le solite eleganze del tempo andato.
Un cappello ampio, la giacca avvitata con i bottoni grandi, l’espressione austera.
E pare luccicare la catena dell’orologio posata sul panciotto di questo signore, lui è uno che sa il fatto suo, non c’è nemmeno bisogno di pensarci troppo su, vi basta guardarlo.
I bambini, sempre numerosi nelle famiglie di un tempo.
Fratelli o cugini, comunque complici.
Seduti sul gradino, nell’attesa di diventar grandi.
Il cappello sottobraccio, i piedi incrociati, un mezzo sorriso.
Il tempo che verrà è sconosciuto e mica lo sai come sarà, però lo aspetti con fiducia.
Là, sugli scalini.
E poi non per tutti è facile rimanere seri, certi proprio non ci riescono.
Fratello e sorella, credo di sì.
Chissà lui quanti dispetti le avrà fatto!
Lei è dolce, composta, obbediente, è una brava bambina.
E intendiamoci, anche lui è un bravo bambino ma è anche una piccola peste, non si può non avere un debole per un tipo così.
La mano sulla faccia, la fossetta sulla guancia, gli occhi che ridono.
Sempre aspettando il tempo che verrà, sugli scalini.
Quel tempo fermato in questa immagine è ormai trascorso.
Accadde molti anni fa e loro erano tutti insieme.
Lassù, alla Madonna della Guardia.
E poi il birichino si sarà fatto scridare quando la fotografia è finalmente arrivata alla famiglia… sei sempre il solito, non riesci proprio a non fare il buffone. E ancora oggi nelle foto di famiglia c’è sempre un bambino che fa qualche smorfia. E non c’è tecnologia che tenga!
Hai ragione, secondo me è andata proprio così ❤
Buona giornata Bianca, grazie!
Che meraviglia! Questa foto è irresistibile… ognuno è un mondo e quel ragazzino furbetto e impagabile. Un vero gioiello questa foto! Cominciamo proprio bene la settimana! Bacioni
Sì, sono bellissimi, la piccola peste poi rende tutto un po’ speciale, se quella vicino a lui era sua sorella pensa quanti dispetti!
Un bacione cara, grazie, buona giornata a te.
Che bel gruppo Miss! Adoro queste foto antiche e i tuoi commenti!!! Baci, raf
Grazie Raf, sei sempre cara!
Miss, in tempi di pose rigide ed austere, i due bimbetti in questione, costituiscono una scenetta strepitosa e in più, indossano cappelli bellissimi…
Sono d’accordo, anche il loro stile è particolare, sono bellissimi!
Buona serata Sergio, grazie.
immagini che ci trasportano nel tempo che fu, fra quei crepuscoli di memoria dove il sapore dell’innocenza era vivo e puro, come la vita nelle famiglie di un tempo ormai lontano.
Bel post, buona giornata (:-))
La trovo una foto particolarmente bella, caro Max! Grazie delle tue parole.
Un mondo che sembra lontano millenni … un tempo era così normale il pellegrinaggio alla Madonna della Guardia. I bimbi sono deliziosi, i cappellini pure
Rare eleganze, cara Paola.
Alla bambina avranno senz’altro comprato l’anellino con l’effigie della Madonna… d’obbligo almeno fino alla mia infanzia!
Uh, me lo ricordo, anche io lo avevo, chissà dove è finito!