È l’opera magnifica di un artista di grande talento, il monumento eretto per la famiglia Pastorino fu scolpito da Giovanni Scanzi e venne ultimato nel 1896, per ammirarlo dovrete recarvi nel Porticato Superiore a Levante del Cimitero Monumentale di Staglieno, il monumento si trova proprio di fronte ad un altro capolavoro dello stesso artista eretto a custodia dell’eterno sonno di Ester Piaggio.
A guardia e tutela dei defunti che riposano nella Tomba Pastorino Giovanni Scanzi pose due angeli colmi della grazia e della leggerezza che il nostro comune sentire attribuisce a queste creature celesti.
Andrete là e vedrete un viso di fanciulla dai tratti dolci e regolari, morbidi boccoli incorniciano il suo viso.
In questo mistico volo le è accanto un angelo dalle sembianze di giovinetto, linee e curve definiscono la sua acerba prestanza.
Questi sono gli angeli ragazzini di Giovanni Scanzi: avulsi da ogni cosa terrena, distanti nella loro lievità, si librano ad ali spiegate e uniti in nello stesso fremente battito.
Le loro figure si stagliano leggere in questa armonia di gesti e movimenti, nella perfetta proporzione di uno spazio condiviso, nel mirabile panneggio dei manti, nell’intenso mistero della loro leggiadria.
Uno sguardo sul destino, labbra carnose che pronunciano sommesse preghiere.
E se osservate con attenzione i due angeli vi parrà forse di intuire che manca qualcosa a questo quadro di armoniosa perfezione, il monumento infatti non è giunto a noi così come l’artista lo aveva immaginato, attualmente infatti manca una parte fondamentale che completa l’opera e ne restituisce il senso originario.
L’immagine che segue è tratta da un antico libretto di mia proprietà nel quale sono raccolte vedute d’epoca dei monumenti di Staglieno.
Al retro si legge che l’opera di Scanzi rappresenta il Trionfo della Fede simboleggiata dalla croce così sorretta con amorevole cura dai giovani angeli.
Si svela quindi in maniera evidente il messaggio che non sappiamo più leggere, ora che la croce non si staglia più contro la porzione di cielo azzurro incorniciata dal porticato.
È una bellezza perduta per sempre ma ancora tra noi restano, da difendere e valorizzare, i due angeli ragazzini con la loro ineccepibile grazia.
Si librano leggeri e fiduciosi, intenti in quel loro gesto antico che ancora ripetono, incuranti della nostra indifferenza e della scarsa cura che abbiamo loro riservato.
Restano, fieri e bellissimi, in quella loro grazia autentica che ancora li illumina, custodi del tempo svanito e dell’eternità.
Le ali in alcune foto sembrano traslucide.In effetti,senza la Croce,ricordano più due elfi o fatine (mi rammentano Campanellino di Peter Pan)…
No, elfi proprio no, si vede comunque che sono angeli. Di certo l’opera meriterebbe un accurato restauro. Grazie Eliana, buona giornata a te.
In effetti i nostri cimiteri monumentali(metto insieme anche la Castagna e il gioiellino del cimitero di Lavagna) avrebbero tanto bisogno. Grandi ringraziamenti ai ragazzi del Marsano e agli Amici di Stagliano che,come si dice,ci mettono una pezza…
Devo andarci al Cimitero di Lavagna, non ci sono mai stata ma so che merita.
Che bella l’immagine “angeli ragazzini” rende perfettamente l’attitudine gioiosa delle loro ali spiegate… peccato che il monumento sia incompleto ma tu sei sempre sul pezzo. Bacioni cara!
Grazie cara, sono due angeli di una bellezza particolare, tra l’altro sono collocati in un punto difficile, bisogna trovare la luce giusta per fotografarli. Sì, la croce mancante è proprio una perdita, la foto d’epoca era proprio necessaria. Un bacione a te Viv!
La grazia e il raccoglimento che solo questi capolavori in Staglieno riescono a comunicare, con grande sentimento. Anche senza Croce, tuttavia questi angeli sono emozionanti. E non mi stupisce che tu sia riuscita a trovare l’immagine originale, cara Miss Fletcher. Nulla ti sfugge! 🙂
Un abbraccio Susanna
Grazie Susanna, sei gentile.
Buona giornata a te!
è davvero insuperabile il fascino di Staglieno, ma anche la grazia che Miss Fletcher ogni volta mette nel raccontarcelo, non è da meno… prima o poi, mi ci dovrà portare, chè da vivi pare lo si apprezzi meglio…
Sergio, grazie infinite delle tue generose parole, al tuo prossimo giro qui potremmo sicuramente fare una passeggiata a Staglieno, per me è sempre un luogo caro, tu lo sai. Grazie Sergio, buona giornata a te.
Approfitto da Roma. Sono di famiglia genevose ed ho una tomba di famiglia molto bella a Cappella a Staglieno. Chi può darmi indicazioni sulla procedura per intervenire con restauro autorizzato. La cappella è dei primi dell’800 e merita attenzione, restauro e futuro utilizzo degli eredi di famiglia.
Grazie Gualtiero
Gualtiero, buongiorno, per queste informazioni chiaramente le consiglio di contattare il comune e la direzione dei cimiteri, sapranno loro dirle quale procedura seguire.
Un bel reportage per la celebrazione dei defunti.
Complimenti per la sensibilità con cui ha descritto l’opera di un grande Artista.
Cordiali saluti,
Lorenzo
Grazie di cuore Lorenzo, un cordiale saluto a lei.
Miss, non so che dirti ancora, mi sembra di averla davanti …
Ne sono contenta, mia cara!