Primavera al Righi

E venne il tempo di primavera, stagione dolce e così generosa di tante bellezze.
Ancor più gradevole il clima è là sulle alture dalle quali si ammira tutta Genova, sul Righi dove si respira aria fresca e pura, là si passeggia mentre le cime degli alberi ondeggiano sospinte da brezza lieve e il sole ristora e conforta.
Per alcuni sono istanti da ricordare e allora ci si mette tutti in posa davanti al fotografo Luigi Tanhoffer, sarà lui ad immortalare questo momento cosi speciale.
Generazioni diverse, l’impronta dello stesso sorriso.
L’eleganza fastosa dei cappelli, i pizzi ricercati, la postura aggraziata, il gesto volitivo della donna più giovane che regge in quella maniera quello che sembra essere un parasole.
E lo sguardo di lei, saldo e sicuro, c’è tutto un mondo di incrollabili certezze in quei suoi occhi.

In un tempo che non so c’è anche un gentiluomo seduto su una bella sedia di legno, egli stringe in una mano un bastone da passeggio, sfoggia baffi curatissimi e trovo che abbia una certa saggezza dipinta sul volto.
E che stile sofisticato, in un giorno distante là sul Righi.

E poi i pensieri, a volte, vanno via.
Volano verso i desideri nascosti, si impigliano nelle speranze inespresse, vagano nei sogni da far divenire realtà.
E denso di questa bellezza è lo sguardo della signorina con il cappello a tesa larga, così perduta nella sue divagazioni di fantasia.

Era un tempo del passato e a me piace credere che fosse una luminosa giornata di primavera.
Lassù, nella dolcezza del Righi.

14 pensieri su “Primavera al Righi

  1. Non mi stancherò di dirti, cara amica, che adoro queste foto d’epoca ma, soprattutto, mi piacciono le tue illazioni e le varie ipotesi che fai sulla vita di questi eleganti personaggi.
    Un abbraccio Susanna

  2. Che belle immagini e che belle parole hai utilizzato e dosato per noi che ti leggiamo…. quello sguardo di una vita di incrollabili certezze mi riporta indietro nel tempo … In un altro tempo fuori da questo tempo ….

  3. quanta eleganza in quel posare, in quegli abiti. E dire che al giorno d’oggi al Righi andiamo in tuta da ginnastica o in jeans, forse un tempo il vestire era più sentito da un certo punto di vista, almeno per una parte della popolazione, oggi lo è solo se si va a qualche cena di gala… 😉

  4. Irene
    Le belle immagini di primavera nel passato e le tue descrizioni poetiche illuminano la mia giornata.
    Grazie, cara Miss Fletcher.

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