Cose di Vico Casana

Passando in Vico Casana mi vengono sempre in mente certi ricordi belli.
In questo vicolo della città vecchia c’era un tempo il fotografo Salviati, era abitudine di mio papà portargli sempre le foto da sviluppare, era una consuetudine che poi anch’io ho mantenuto.
All’epoca l’esito di una fotografia era un insondabile mistero: non sapevi se era venuta bene fino al momento dello sviluppo del rullino.
La sensazione che ne derivava era un esercizio di pazienza e un gioco di inspiegabili aspettative.
E poi, come bonus, ogni negozio di fotografia regalava al cliente il piccolo album di plastica nel quale mettere le foto del mare, dell’estate e dei momenti felici.
E naturalmente mi ricordo di essermi fermata tante volte in mezzo a Vico Casana a sfogliare le foto appena ritirate da Salviati perché la curiosità era sempre troppa!
In Vico Casana poi c’era anche un negozietto dove mi piaceva fare acquisti: qui comprai i miei pantaloni estivi a fiori che scelsi per fare l’esame di maturità.
E forse qui iniziai una delle abitudini che non mi ha poi più abbandonato: se una cosa mi piace la compro due volte.
Anche in quel caso si trattava di pantaloni a fiori: neri con le ortensie azzurre, li ho amati tantissimo.
Percorrendo Vico Casana ad un certo punto si arriva all’incrocio con Via David Chiossone e a me viene sempre voglia di girare a destra per andare nel negozio di dischi a guardare i vinili, ho comprato lì tanti miei 33 giri, era un negozio cult per gli amanti delle musica.
E proseguendo ancora ricordo la magnifica bottigliera di Vico Casana, uno di quei negozi dove era inevitabile perdersi a guardare le diverse specialità.
Infinite sono le mie divagazioni mentre cammino per le strade di Genova.
Quante volte sarò passata in Vico Casana?
Quante volte, nei diversi tempi della vita, restando comunque sempre io?
L’ultima proprio qualche giorno fa, scendevo verso Via Luccoli e poi mi sono voltata e ho veduto loro due: incedevano con il passo deciso e fiducioso, su per Vico Casana.
Le ho osservate, ho sorriso, mi mette sempre di buon umore incontrare le suore.
Ed era nuvolo e un po’ freddo e mentre camminavo ho pensato che ognuno di noi guarda i luoghi con occhi diversi e anche noi stessi osserviamo lo stesso posto in maniera differente nei diversi momenti delle nostre esistenze.
Eppure a volte i diversi tempi delle nostre vite paiono sovrapporsi e  sembra quasi di rivivere certe stagioni del nostro passato.
Quando un vento fresco attraversa Vico Casana.

20 pensieri su “Cose di Vico Casana

  1. Credo che nessuno sia arrivato mai sino a casa con il pacchetto delle foto sviluppate chiuso… tutti a guardarle appena us iti dal fotografo, a volte compiaciuti e a volte disillusi… ps. Sai che anche io doppio gli acquisti quando trovo qualcosa che fa al caso mio? Cambio il colore e raddoppio il modello vincente… 😊 bacioni!

    • Infatti, chi ce la faceva ad arrivare a casa con le foto ancora da vedere? Il doppio acquisto è un’idea splendida, anche cambiando colore, sono d’accordo. L’ho fatto molte volte per borse, scarpe e vestiti.
      Un bacione cara, grazie!

  2. Che ricordi hai sbloccato,miss! Ho ancora una pila di quelle piccole custodie di Salviati:mio suocero ne era affezionato cliente e lì ho acquistato un grandangolo che uso ancora quando mi viene voglia di analogico.
    Quanto mi piacevano (e mi piacciono ancora) le vetrine di vico Casana!
    C’era un negozio di lingerie dove acquistai il primo reggiseno “da donna” dopo aver svezzato la prima figlia, l’oreficeria dove i miei mi comprarono la catenina col ciondolo per la laurea e quel negozio dove tu compravi i pantaloni con le ortensie e io riuscivo a trovare camice e maglie con maniche adatte alle mie lunghe braccia!
    La tripperia davanti alla quale passavo in apnea accelerando il passo perché non sopportavo l’odore e dove adesso mi fermo per acquistare la “castagnetta”(si sa,i gusti cambiano).
    Ma il più caro è il bar-latteria nella parte alta dove andavo con nonna Teresa: la panna montata era d’obbligo durante le nostre passeggiate invernali “a Genova” e non “in centro” perché nonna abitava a Sampierdarena. Sono felice che questo esercizio ci sia ancora e qualche volta entro per un caffè con panna a memoria della nonna

  3. E’ la vita che ci prende per mano Miss e ci porta, ci fa rivivere momenti che pare di aver già vissuto, cercare un punto di riferimento che non esiste più, ma incontrare un viso reale di una persona, è forse l’esperienza che oggi, senza indugiare al domani, che sarebbe tardi dobbiamo più frequentemente fare.
    Quando tornai dopo quasi mezzo secolo alla mia terra natia, cercai cose che non esistevano più, e non mi accorgevo che una persona mi guardava e non l’avevo riconosciuta, era una mia vicina di casa amica della mia mamma.
    Grazie Dear sei speciale, sempre attuale, buon pomeriggio!

  4. Anche a me rievochi un piacevole ricordo . In Vico Casana l’ oreficeria Granvillani era gestita dalla sig.ra Carla col marito Sergio e il figlio. La sigra era una cara e
    stimata collega d’ ufficio della zia che mi aveva portato lì ,dopo la pensione, per i miei primi acquisti in gioielli… ricordo con piacere l’ elegante classe senza sfoggio di questa amabile signora che aveva tanto garbo quanto buon gusto nel suggerirmi… mancata la mia zia , ne ho perso le tracce..

  5. Ma le suore andranno a giocare al botteghino del lotto o a fare la spesa al Carrefour Express o una birretta al Pub Britannia? Oppure nella borsina che hanno in mano c’è già la trippa comperata dalla Antica Tripperia Casana di Gabriella Colombo e Franco? Saranno ‘Centopelli o U Groppo’ ? Mah!

  6. “Quando un vento fresco attraversa Vico Casana.”…
    Quel “vento fresco” che attraversa sempre quello che scrivi della tua città, del suo presente e del suo passato, dei tuoi ricordi e del tuo oggi, proprio un’aria buona, e il bello è che lo stesso vento anima le parole dei tuoi lettori genovesi, che bellezza, quando ho un momento di malumore vengo qui e mi passa….

  7. Ormai una passeggiata nelle vecchia vera Zena non me la perdo più visto il livello della guida! Bravissima rievocatrice del tempo che fu. Miss Fletcher una vera macchina del tempo ma con una cosa che una macchina non ha. Un Grande Cuore !!! Ciaooo

  8. Io da Salviati comperavo carta fotografica e acidi vari per lo sviluppo delle foto,era sempre un emozione,bello stanzino scuro vedere sviluppare le foto piano piano sulla carta, erano gli anni novanta,sembra ieri

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.