Dodici

Senza eccessivo clamore, qualche giorno fa, le agenzie di stampa hanno battuto questa notizia.
Dodici vulcani. Attivi. Alcuni superano i tremila metri. Respiro. Punto.
Ora, posto che c’erano anche prima di conoscerne l’esistenza e abbiamo campato egregiamente finora, gradirei sapere se quella sporca dozzina ha qualche probabilità di influenzare, nel prossimo futuro, le nostre vite.
Esiste la malaugurata ipotesi che i fantastici dodici decidano, da un momento all’altro, di eruttare allegramente tutti insieme? E di riscaldare, di colpo, le acque dell’Antartide?
Non che il Polo Sud sia proprio dietro l’angolo, tuttavia, se per caso sotto quegli oceani si scatenasse improvviso l’Armageddon, non è che quassù si corre il rischio di repentini spostamenti dell’asse terrestre, cambiamenti del clima, rivoluzioni di flora e fauna?
Ecco, vorrei saperlo, e se qualche luminare ferrato in proposito me ne rende edotta, gli sarò eternamente grata.
Si dirà, siamo appesi a un filo. Vero.
Ma almeno avrò il diritto di sapere se negli anni a venire dovrò circolare in flip flop e camicia hawaiana? Giusto per organizzarmi il guardaroba, non è che io abbia grandi pretese.
A volte le notizie arrivano così, inaspettate.
Stai seguendo un po’ annoiata il telegiornale e il giornalista, ammiccando con aria luciferina e sorridendo a trentadue denti, snocciola:
– Stanotte, alle 23.54 un asteroide del diametro di dieci metri sfiorerà la terra a 12.000 km di distanza. Non c’è rischio di collisione con il pianeta terra, vi lascio alle previsioni del tempo, buona serata.
Sigla, titoli di coda, panico.
Osservazione: se non c’è rischio di impatto, per quale diamine di motivo usano il verbo “sfiorare”?
Infatti, se diligentemente consultiamo il vocabolario il significato del suddetto verbo risulta il seguente: toccare impercettibilmente passando rasente a una superficie.
Quindi, il dannato asteroide se ne sta per i fatti suoi a 12000 km di distanza oppure tocca impercettibilmente l’orbe terracqueo?
C’è una discreta differenza, mi sembra.
E’ tutta una questione di termini, non so se mi spiego: prima stabilite cosa caspita faccia il vagante masso, indi scegliete il verbo.
Opterei, preferibilmente,  per le seguenti alternative: l’asteroide transiterà, orbiterà, passerà, si avvicinerà.
Sfiorerà, cortesemente, no; a meno che non sia il caso di tenersi saldamente ancorati ai muri portanti di casa, sperando che il passaggio impercettibile non provochi qualche malaugurato sconquasso.
Non so, a volte mi perplimo per certe espressioni.
Sempre al telegiornale a volte dicono:
– Il ragazzo….
E si riferiscono, magari, a un quarantacinquantenne.
Poi, subito dopo:
– L’anziano…
E parlano di un sessantenne.
Dubbio: ma l’età adulta quanto dura, un battito di ciglia? Si passa così, inconsapevoli, dall’adolescenza alla senilità senza colpo ferire? Non è dato sapere, ma pare di sì.
A me va benissimo, comunque, essere definita ragazza.
In cambio, però voglio tutti i bonus correlati: andare in discoteca fino alle sette del mattino, dormire fino a tardi, ciondolare con le amiche all’ora dell’aperitivo, attaccare le foto degli attori sul diario, appendere in camera il poster di John Travolta.
E non farmi neanche minimamente sfiorare dal pensiero di vulcani e asteroidi.