Quando non avevo un blog, pensavo: appena lo avrò, parlerò di lui.
Sono passati più di tre mesi e ancora, su di lui, non ho scritto una parola.
Eppure ci penso, alcune mattine provo a concentrarmi, raccolgo le idee, i ricordi, poi mi freno.
E allora, anche se tuttora mi commuovo a parlare di cosa sia stato e di cosa sia lui per me, ci provo, così come i pensieri fluiscono alla mente e come li sento dentro al cuore.
Ero giovane.
Lui era famoso, piaceva a tutti.
Non ne ho perso uno, dei suoi film.
Li ho visti in un cinema all’aperto, al mare.
Andavo con un amico, Alberto, che come me lo adorava.
Ci mettevamo in prima fila, con i pop corn, la Coca Cola, il pacchetto di Camel, una confezione di Bigbabol e la serata iniziava così nel migliore dei modi.
E sullo schermo c’era lui, Francesco.
C’era la campagna toscana, piana, rasserenante, con quei colori da cartolina.
Il tavolo da biliardo, le stecche.
Giuliana De Sio, espressiva e fatale, Ornella Muti, coi capelli lunghi fino alla vita, Carole Bouquet, sensuale e bellissima.
I suoi film li ho visti tutti.
E i più giovani di voi forse non sanno chi era e chi è per noi, per molti di noi, Francesco Nuti.
Era il fratello maggiore, quello con la fossetta sul mento e la battuta pronta.
Era quello che si circondava sempre di belle donne, una più seducente dell’altra.
Era quello che, insieme a Benigni, ha portato la parlata toscana nelle nostre case.
Era quello che ci ha portato laggiù, a Casablanca.
Era quello che ha battuto lo Scuro con un’ottavina reale, fu un colpo da maestro, quello.
Era quello che ci ha insegnato che la mortadella è comunista, il salame socialista, il prosciutto democristiano.
Era quello che, in Donne con le gonne, matto di gelosia per Carole Bouquet, l’ha presa e l’ha rinchiusa in un casale, con una catena alla caviglia.
Un maschilista, voleva la sua donna tutta per sé.
Era quello che aveva sempre questi amori difficili, combattuti, appassionati ma poi, alla fine, riusciva sempre a sfangarla.
Era quello che diceva: lei m’ha lasciato, ma l’ho deciso io, perchè se lei mi avesse detto: ti lascio!
Come? No, non mi lasci, questo lo decido io!
Infatti io ho deciso che lei mi lasciasse, m’ha lasciato però l’ho deciso io, perchè a un certo punto l’omo si deve far sentì, perché l’ultima decisione a chi spetta? Spetta all’omo!
Era quello che, con la chitarra sotto il braccio, cantava tu hai le puppe a pera.
Era quello che, con Ornella Muti, ha girato una scena qui a Genova, a Spianata Castelletto, un posto che amo molto e ogni volta che passo penso a lui, a Francesco.
Era quello che diceva: Madonna che silenzio che c’è stasera! Con le consonanti aspirate, da buon toscano.
Francesco era ed è tutto questo.
E vorrei dirgli che noi, quelli del cinema all’aperto, ci siamo ancora tutti.
Noi, Francesco, siamo quelli che telefonavano dalle cabine, quelli che in motorino ci andavano senza casco, quelli che in discoteca ballavano i Frankie goes to Hollywood.
Noi, Francesco, siamo quelli che hanno visto Tutta Colpa del Paradiso, Donne col le gonne, Caruso Pascoski di Padre Polacco, Willie Signori e vengo da lontano.
Noi li abbbiamo visti, e abbiamo visto tutti gli altri tuoi film, là, nel cinema all’aperto.
E io oggi ho deciso di scrivere di te, di noi.
E cercando i tuoi video ho scoperto che sta uscendo un tuo libro e io certo lo comprerò, ma ora sto pensando che non sia un caso, se proprio in queste ore, sono riuscita a scrivere di te.
E’ perchè tra te e noi, quelli che venivano lì, in prima fila, quelli che si godevano i tuoi film fumandosi una Camel, stravaccati nel cinema all’aperto, quelli che tu facevi ridere, a volte fino alle lacrime, tra te e noi, Francesco, c’è un filo che non si è mai spezzato, da allora fino ad oggi.
Ed è bello dirti bentornato, anche se dai nostri cuori non te ne sei mai andato.
Sei sempre stato lì.
Tu ci hai fatto ridere, emozionare ed innamorare.
Sì innamorare, con questa tua canzone che per me, per molti di noi, è una delle più dolci e romantiche mai scritte.
Hai ancora la stecca in mano, Francesco.
Ottavina reale, il tuo colpo, un colpo da maestro.
Cara, cara carissima ma che post magnifico… che emozione e quanti ricordi..
io era follemente innamorata dall’Io che ha battuto lo Scuro…
grazie, grazie
Grazie tesoro, gli vogliamo tutti bene al nostro Francesco, lui, quello che ha battuto lo Scuro.
Un abbraccio!
eh si lui è un grande!!! sono cresciuta guardando i suoi film e quante risate mi facevo…grande artista. ti abbraccio….come stai cara? smack….anto
Hai ragione, un grandissimo artista! Io sto bene cara, un bacio grande a te!
Io non avrei mai immaginato che fosse così fragile, lui sempre così ironico e solare….che dispiacere. Speriamo che questa volta sia tornato e che i suoi brutti fantasmi se ne siano andati per sempre….un caro saluto, *Maristella*.
Sì, io ci credo, è tornato. E come ho già scritto, non se n’è mai andato.
Quanto vorrei tornasse a recitare. Mamma mia Miss che tasto hai toccato. Con quelle espressioni a volte da pesce lesso…mi faceva morire, sarei voluta entrare nello schermo. Faceva ridere e allo stesso tempo era di una tenerezza toccante. Torna Francesco, torna! Chissà se lo sa quanto bene gli vogliamo…
Io spero che lo sappia, Pigmy, spero proprio che lo sappia…
Grazie per questo bel post… in questi gg tantissimi che non hanno dimenticato ne parlano e tirano fuori e condividono il sentimento di amore incondizionato per questo grande artista e grande uomo che, oggi più che mai, ci può dare tanto…e insegnare tanto. Io l’ho sempre amato e cercato. Vederlo tornare è il sogno che aspettavo. Ti lascio link del post che gli dedicai mesi fa, quando ancora non c’erano segni di lui, non c’era la biografia, non c’era il cd le note di cecco, nè la mostra di quadri. C’era solo il mio sogno della sua guarigione.
http://ilcorpoeilcuoredilisa.splinder.com/post/22818057/a-che-ora-torni
Un abbraccio, Asia
Grazie Asia, per le tue belle parole e per aver condiviso i tuoi pensieri e grazie del link, vengo subito a leggerti.
Nessuno lo ha dimenticato, nessuno.
Un abbraccio
una delle scene più belle è quando addormenta il bambino, il figlio di ornella Muti (quando lei era ancora una donna e non una bambola gonfiabile). Insomma, quella scena in cui il bambino continua a dire: e se loro arrivano e circondano la casa e ci portano via? Noi si mangia un treno a vapore, rispose.
Io sono arrivato fino a questo , poi l’ho perso. mi sembrò che avesse perso tutta la freschezza e genuinità nei successivi.
Ma quello che venne dopo, il pieraccioni per esempio, non valeva nemmeno la metà
Ma Pieraccioni non ha niente a che vedere con Francesco, Francesco è una boccata d’aria fresca, una sorsata di acqua pura.
Un grande!
Mamma mia Miss Fletcher, leggevo il tuo post e mi ripetevo, prima di arrivare alla fine…”No, no,speriamo di essermi sbagliata, non può essere un necrologio!” Insomma sono un tantino ansiosa ultimamente, sapevo che Nuti era depresso ed ho temuto che tu volessi rievocarlo così…PFIUUU… sospiro di gran sollievo!
Sacrosanti e condivisibili i ricordi della visione dei suoi films. Alle Camel senza filtro alternavo le Lucky Strike e detestavo con tutto il cuore il saporaccio fragolino delle Big Bubble, ma anche per me questo attore ha accompagnato e scandito più momenti della mia gioventù.
Che bello… a presto Susanna Cerere
No tesoro, Francesco grazie al cielo sta meglio!
Anche io le alternavo con le Lucky Strike…che ricordi!
Bacione!
infatti, io il successo di Pieraccioni non l’ho mai capito.
Nemmeno io, ad esser sincera…o meglio è simpatico al di fuori dei film, la i film, sinceramente, lasciano alquanto a desiderare.
Nuti è tutta un’altra storia.
Lo leggerà, questo post: e ne sarà felice :-*
Grazie tesoro, un abbraccio grande grande…
gli si è voluto bene finchè era tenero e fragile, e ci faceva sorridere-ridere….finchè non si è perso..e si è perso perchè si è creduto bello e più grande di quel che era….
non ha retto..e mi dispiace.
Io gli voglio ancora bene, tanto, come prima…grazie di essere passato..
dear miss, ci sono arrivato, alla fine.
ma non mi ero scordato, ho solo aspettato un attimo tranquillo.
Per me Nuti è principalmente quello dei Giancattivi o cmq dei primi film.
In ogni caso cerco di seguire il suo insegnamento. La chiesa non son riuscito a spostarla, il totocalcio non tira più, quindi mi concentrerò per andare in Perù.
E la scena della banana? Con il pippolo che ti paralizza, la ricordi?
E poi “a volte passa lui, a volte passa lei…” erimo giovani.
Ciao, grazie di essere tornato a leggere di Francesco.
Erimo giovani, sì…ogni sua parola per me è nostalgia, e mi manca ma al contempo c’è come sempre, come allora.
bellissimo ricordo del grande cecco,io come te vivo nei suoi gesti e le sue battute. i suoi film li conservo ancora in vhs come fossero reliquie, e come te ke se ho ben capito sei della mia stesa città zena e passo dove ha girato stregati mi commuovo ancora..bellissimo il finale con la sua dolcissima canzone sarà x te ke mia figlia cristina ormai 23 enne quando la sente le scende qualke lacrimuccia perkè gliela cantavo quando era nel pancione..ricordi di francesco indelebili…..
Benvenuto Giancarlo, sì sono di Zena anch’io e se girerai un po’ per questo blog, beh vedrai che Zena la amo tanto.
Come voglio bene a Francesco, il tuo ricordo è tenero e sentimentale, bello davvero. Grazie!
bellissimo post! Pieraccioni nemmeno nei suoi sogni più folli riuscirebbe ad avere il talento, l’ironia, la malinconica leggerezza, la poesia di Francesco.
Grazie Marcella e benvenuta! E sempre bello trovare persone che amano francesco!
Grandioso post. Mi associo anch’io che l’ho visto tante volte a Roma negli anni ’80, che aveva sempre gli occhi lucidi e guardava il mondo con gli stessi occhi di un bambino. IL libro l’ho letto, è molto bello, ho comprato anche il cd ma sono rimasta dispiaciuta che non ci fosse “sarà per te” ch einvece secondo me è la più “nutiana” delle canzoni. Grazie di averla pubblicata qui
Ciao Raffaella, ho letto il libro, molto bello davvero.
Anche per me quella canzone significa molto, è dolce e romantica come nessun altra.
Grazie di aver letto il mio post, a presto!
Pingback: Sette volte Miss Fletcher « Dear Miss Fletcher
Senza parole, io. Per fortuna le hai avute tu e sono quelle giuste. Grazie.
Grazie. Siamo in tanti a voler bene a Francesco, davvero tanti. E questo è molto bello.
Grazie per ricordare un grande artista con il solito garbo e intelligenza . Come sempre per tutto quello che fa grazie miss Fletcher !
Grazie a te Adriana, siamo in tanti a voler bene a Francesco ed ogni volta qualcuno me lo conferma.
Buona giornata a te e a presto!
Tutte le volte che, mentre faccio trekking, mi tormentano gli insetti (marito e figlie mi chiamano il Capello)mi viene in mente la spassosa scena di Francesco sui sentieri della Valle d’Aosta…. poveraccio, che brutta fine
Vape, non capello
Quanto ci manca!
Miss, Madonna che bel post hai postato stasera… l’ho letto tre volte di seguito perchè è stupendo…
Come mi piace questo commento, caro Sergio, grazie di cuore, sono affezionatissima a questo scritto.