Torno a scrivere del mio quartiere, torno alle cronache della città in salita.
In Circonvallazione a Monte si susseguono i corsi ottocenteschi, ancora adesso conservano lo stile che si volle imprimere al quartiere.
E così io scendo dai miei bricchi e spesso percorro questo tratto di Corso Firenze.
Cartolina appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo
Oltre la ringhiera c’è uno dei soliti saliscendi della mia Genova, al di sotto di essa ecco i palazzi di Via Pertinace.
E una delle scale che collega le due strade, una delle magnifiche vertigini della Superba.
Nella città che si arrampica sulle alture, tra curve a gomito e salite, accade che i tetti di Via Pertinace siano esattamente all’altezza di Corso Firenze e così, percorrendo questa strada, i tetti fanno da scenario all’orizzonte.
Tra il resto ieri mattina ho anche veduto la neve che imbianca le montagne.
Nella città in salita c’è una soluzione per ogni difficoltà e gli edifici di questa zona hanno una particolarità: certi palazzi situati nei corsi sottostanti sono dotati di due ingressi, un portone al piano strada e un’uscita dal tetto, tramite l’utilizzo di scale e passerelle.
Noi qui ci siamo abituati ma è evidente che nei luoghi di pianura nessuno esce di casa passando dal tetto: quelli di Genova invece sì.
Un passaggio proteso sull’azzurro.
Ed io ho da sempre un debole per la ringhiera di questa passerella, la sua armoniosa struttura corrisponde in pieno al mio ideale di bellezza.
E poi ancora, eccoci in Spianata Castelletto, da qui si gode di un’incantevole vista sui tetti di Genova.
E anche qui salite, discese e passerelle.
E poi, come vi ho detto, si va a casa passando per il tetto.
Questa particolare passerella l’ho percorsa un’infinità di volte perché in quel palazzo abitavano amici cari della mia famiglia.
Io che soffro di vertigini ricordo che da piccola mi tremavano un po’ le ginocchia!
Si sta sospesi, lassù, a destra si scorge l’inconfondibile profilo dell’ascensore di Castelletto.
E poi abbaini, ardesie e cielo azzurro.
E ancora scale, muretti e gradini percorsi infinite volte.
E ancora oltre, imbocchiamo Corso Paganini e ancora troviamo scalini, ringhiere e su e giù, così è Genova.
E fili da stendere, fiori e ancora passerelle.
E tetti, sono i tetti della sottostante Via Caffaro.
In cima alla via due lunghe scalinate conducono fin quassù, si inerpicano sui due lati ed entrambe sboccano su Ponte Caffaro.
Eccola Via Caffaro e la sua prospettiva infinita.
E a dire il vero dovrei contare tutti quei gradini, non l’ho mai fatto!
Superato il ponte ancora altre passerelle.
E scale, scale, scale.
E foglioline che si arrampicano e colori dell’autunno della Superba.
Un continuo saliscendi, una particolarità di questo quartiere.
Tetti, scale e passerelle di Circonvallazione a Monte.
Bellissimi questi passaggi aerei, hanno un fascino anomalo e tutto particolare, certamente originale per me in quanto non vi sono abituata! Però l’essere incastonati tra il mare e i monti ce lo condividiamo, eh?
Un bacio 🙂
Eh sì, cara, le nostre città hanno parecchio in comune, hai ragione.
Le passerelle sono una bellezza, volevo scriverne da tanto!
Un abbraccio a te cara, grazie.
Mi hai fatto venire il magone… hai anche fotografato la casa dove abitavo.
Buona Giornata.
Quarc
Oh caspita, Quarc, ne sono felice!
Buona giornata a te, grazie.
Questo post sottolinea un aspetto della Genova “pensile” che non avevo ancora colto appieno: questi passaggi aerei e queste doppie uscite che consentono di muoversi su più piani. Originale e suggestivo con tante belle foto, come sempre e forse di più. Baci 😘
E infatti, non ne avevo mai parlato e sebbene per me sia la quotiianità ho immaginato che per molti sia una cosa particolare.
Ieri poi c’era una giornata stupenda e quindi le foto sono venute bene.
Grazie Viv, un bacione a te!
Per noi è naturale, vero? Ma guardando le tue immagini mi sono sentita quasi una turista con la bocca spalancata per la meraviglia!
Grazie carissima, che complimento mi fai!
Un bacione a te Emanuela, buona giornata.
Miss, la vita è fatta a scale, ma la tua Genova sembrerebbe averne qualcuna in più… e la bellissima e strampalata terza foto, ricorda parecchio un’incisione di Escher…
Grazie carissimo, come sai io ho un debole per le scale, queste poi sono magnifiche!
Cara Miss, oggi mi hai riportato proprio a casa mia, nelle strade che percorrevo quotidianamente, le prime che ho affrontato quando, millemila anni fa, ho avuto i miei primi spazi di libertà. Anch’io abitavo in una casa con due ingressi, uno sotto e uno, con la passerella, sopra. Interessante il riferimento a Escher: siccome per me non c’era nulla di insolito, non l’avevo colto. Grazie anche oggi 🙂
Eh già, per noi non c’è nulla di insolito, anche per te questa è proprio casa!
Un bacione Paola, grazie a te.
Meraviglia!
Eh, Zena ❤
Ciao Miss! Sì, per noi di circonvallazione sono la normalità..scale scalette creuze passerelle e..funicolari e ascensori! Anni fa venne a trovarmi un’amica da Brescia. Dopo pranzo mi chiese di andare in centro, ed io, certo! prendiamo l’ascensore, è un attimo.! Ascensore?! Come ascensore..! per andare in centro qui si prende un ascensore?? Le risate! Ha creduto quando ci siamo salite sopra….. baci, raf
E ci credo eccome, cara, è davvero tutto diverso in questa nostra Zena in salita, rido immaginando la faccia della tua amica.
Un bacione a te!
Quanti bei ricordi!!! Avrei proprio voglia di tornare a fare un giro per Corso Firenze.
Eh cara, ci vorrebbe proprio!
Un bacio grande Marina, grazie.
L’uscita dal tetto la voglio anch’io, è bellissimo avere una passerella lì sopra. Devo dire che certe scale danno davvero le vertigini, ma sembra un mondo avventuroso e magico
Vero, certe scale sono vertigine pura, camminare su certe passerelle poi non è sempre così semplice!
Le magie di Genova ❤
Proprio loro ❤
Bellissimo, questa è la mia Genova,trionfo dell’ingegnosità, dove tutto è complicato, specchio della vita !! Grazie di questo post !!!
Grazie a lei di avere apprezzato, mi fa molto piacere!
Buona serata.
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