Tra le molte opere che potete ammirare al Santuario della Madonnetta una vi colpirà per le emozioni che sa suscitare e per la sua particolare bellezza.
Ha uno spazio interamente a lei dedicato e rifulge così nella luce splendente La Pietà, magnifica scultura lignea di Anton Maria Maragliano, raffinato artista genovese vissuto tra la fine del ‘600 e la prima metà del ‘700.
Tra i principali esponenti del barocco, Maragliano ha lasciato in molte chiese della Liguria la traccia del suo talento che noi leggiamo in quei volti effigiati con maestria nel semplice legno.
La presente opera risale al 1732-33, è drammatica e tragica la figura di Maria così sconsolata e disperata, l’amore di Lei è nei suoi occhi densi di pianto, nelle mani che così salde stringono il corpo sanguinante e senza vita del suo Gesù.
Un piccolo putto vivace osserva, in questo mistico silenzio.
E appare così vera e sentita questa devozione verso il Figlio di Dio.
E tocca il cuore lo sguardo della Madonna così trafitto dalla sofferenza: inconsolabile, triste e piangente, le lacrime sgorgano copiose dai suoi occhi e raccontano il dolore autentico e il senso di perdita.
Quegli occhi però narrano anche il dolore del mondo intero.
E resta tuttavia così evidente il legame saldo tra terra e cielo: il piccolo putto è dolce creatura celeste ma è anche presenza a suo modo gioiosa ed io personalmente tendo a leggere nella sua lieve e aggraziata gestualità la bellezza del Regno dei Cieli della quale egli è testimone.
La vita eterna e la salvezza sono dono del sacrificio di Gesù che così rimane tra tra le braccia amorose di Sua Madre.
Nella quiete del Santuario della Madonnetta così la luce cade a svelare l’armonia della Pietà di Anton Maria Maragliano.
semplicemente me ra vi glio sa 🙂 ciao miss
Ciao cara, grazie.
che meraviglia,che pietà su pietà.
La preghiera poi si traduce negli sguardi dei beati personaggi.Giovanni che prima vi appoggiò il cuore nel petto traffito,ora con enfasi le baccia il piede.Gloria al Padre…..
Sì, è davvero un’opera di rara bellezza.
Miss, più semplice ed essenziale di quella della chiesa di San Filippo Neri, ma non per questo meno in grado di attirare l’attenzione…
Sì, è molto suggestiva.
Grazie Sergio, buona giornata.
E’ così che si fa informazione sulla città e i si diffonde l’interesse per il patrimonio artistico disconosciuto che ci circonda. Questi suoi post su Genova dovrebbero essere utilizzati nelle scuole o per lo meno nell’insegnamento si dovrebbe utilizzare questo metodo per ottenere che i genovesi divengano i veri ambasciatori e protettori della bellezza della loro città . Un saluto
La ringrazio infinitamente delle sue parole, mi fanno davvero piacere. Un caro saluto a lei!
La modella del Maragliano doveva essere bellissima e tanta grazia traspare anche attraverso la maschera tragica di questa Addolorata
Sì, davvero!
Maragliano è troppo poco conosciuto al di fuori della nostra Liguria. Come mai?
Hai ragione, non conosco la risposta ma è veramente un peccato.
… bellissimo artisicamente questo volto triste di Maria… emblematicamente ci porge il suo dolore di madre proprio nella stagione triste di questo male collettivo…
Eh sì, è così.
Questa Madonna è molto sofferente e mostra un volto più umano rispetto ad altre pietà. E tu come sempre riesci a essere esauriente e interessante. Un bacione cara ti auguro una buona giornata
Grazie cara, un bacio grande!
Quegli occhi…..sembra davvero ci sia un velo di lacrime.
Sono d’accordo che il blog dovrebbe essere usato come materiale didattico.
Grazie carissima!
Capolavoro indimenticabile!