Le panchine di città sono oasi di pace e bellezza, sono i luoghi dove puoi fermarti in compagnia dei tuoi pensieri.
Certe panchine di città sono piacevoli consuetudini, dolci ricordi e luoghi dove ritornare.
In certi giorni, infatti, ti fermi su certe panchine e ti viene in mente di esserci stata magari anche più di venti anni fa e allora ridevi forte e allora seduta accanto a te c’era una persona che non potrai mai dimenticare.
Certe panchine invece nemmeno si conoscono: le vedi per caso e ti domandi per quale motivo non ti sia mai venuto in mente di sederti là, una volta o l’altra.
E così ecco certe panchine di Piazza Sant’Anna.
Immerse nella quiete silenziosa, nella pace assoluta di questa piazzetta genovese.
Panchine affondate nelle foglie cadute, nel tempo dell’autunno, nella città in salita.
Proprio vero cara Miss! Certe panchine sono proprio la’ dove le avevi lasciate decenni fa quando eri in situazioni e con persone oggi cosi lontane…. E ti vengono in mente quei momenti che non ricorderesti forse piu’ senza quella panchina ancora li’ testimone di un tuo momento e di quelli di chissa’ quanti altri come te …
Eh sì, davvero!
Sul tema ricordo un libro di Beppe Sebaste, dal titolo “Panchine. Come uscire dal mondo senza uscirne”, pubblicato da Laterza nella bella collana Contromano, che mi piacque molto. Se ti incuriosisce, in rete trovi modo di sfogliarlo.
Non lo conosco, grazie della dritta!
Ci sono panchine storiche e panchine che non ci ricordano nulla… mi piacciono quelle con le targhe in memoria di chi le ha donate alla comunità magari in ricordo di una persona cara… 😘 bacioni
Hai ragione, quelle sono panchine molto speciali! Un bacione a te cara, grazie.
sì, Miss, non c’è come l’accoppiata, panchine vuote e foglie secche, per farci rivivere dolci momenti di lontani tempi che sembrano ieri…
Ah sì, una bella sensazione!
Miss in passato le mie passeggiate erano brevi, da Porta S. Mammolo ai Giardini Margherita e nelle panchine presenti preparai i più duri esami della mia vita, qualche cane qualche uccellino e tanta fatica. Nella tua foto hai inglobato un angolo che a me dice molto: se puoi siediti li a nome mio.
Grazie caro Mauro, buona giornata anche a te!
anche qui, ogni tanto è un guado 🙂
Amo le foglie cadute!
anch’io, e molto il loro rumore
Irene
Quell’ immagine mi piace molto, la solitudine e la serenita. Potrei riguadarla ore e ore, arrichire le panchine con i miei pensieri e ricordi. Ed adesso vedo sulle panchine tre anziani che parlano del passato …… o tre ragazze discutando sul’ amore …….. o noi tre sedute stanche dopo una lunga passeggiata. Grazie,cara Miss Fletcher. Un abbraccio nelle foglie cadute.
Grazie Irene, sei preziosa e tanto cara, sempre.