Tic, tac, tic, tac: metto ancora indietro le lancette e vi porto nel passato, nell’ampia arteria genovese dedicata a un sovrano sabaudo.
Eccoci quindi in Via Carlo Alberto, il tempo poi scorrerà e questa larga strada davanti al mare verrà intitolata ad Antonio Gramsci: i re passano ma le strade restano.
Incede il cavallo trascinando il pesante carro, tutto attorno c’è un frastuono di vita, di porto, di esistenze operose e indaffarate.
La prospettiva del futuro è in questo tratto genovese affollato di persone, sullo sfondo si scorge il profilo della Commenda, svettano le case alte accarezzate dal sole sempre generoso in questa parte della Superba.
E ferve la vita nei negozi, negli scagni, nei negozi ricolmi di merce di ogni tipo, nelle botteghe dei pescivendoli e dei besagnini.
Ferve la vita, si susseguono i pensieri, un signore con il soprabito e una barba importante sembra essere in attesa.
A lato c’è una giovane donna che incede con passo sicuro, avrà una famiglia numerosa alla quale badare, molte faccende ancora da terminare.
E il tempo fugge in Via Carlo Alberto.
E il tempo poi scivola via e svanisce, nella strada che diverrà Via Gramsci, parte di essa sarà poi sovrastata dalla Sopraelevata che collega il ponente e il levante della città.
Là, in quel luogo che per molti versi è tuttora simile a se stesso e perfettamente riconoscibile, sorgeva un tempo l’antico Ponte Reale che in altre epoche collegava Palazzo Reale al mare, la costruzione scomparità proprio per lasciar spazio all’edficazione della Sopraelevata.
Nel mio gioco con la macchina del tempo siamo ritornati in quella Via Carlo Alberto: mentre il mare canta e vita ferve e i genovesi camminano all’ombra del Ponte Reale.
i tac tic – tac tic di Miss Fletcher nella sua Zena, sono sempre efficaci…
Ah grazie carissimo, mi diverto un sacco pure io!
Che bella questa cartolina! Ma secondo te quella figura in primo piano nel dettaglio della seconda foto sulla destra, è un agente o qualcosa di simile? Sembra in divisa… che voglia di intrufolarsi per vedere meglio…
un bacione!
Sì, è una divisa, sarà un vigile o qualcosa del genere?
Grazie cara, un bacione!
… Eh gia’ … si direbbe una divisa … Ma laggiu’ in fondo alla via c’ e’ un po’ troppo assembramento di persone sul marciapiede …. almeno oggi viene in mente di leggere cosi’ questa bella foto …
No dai, rimaniamo con i pensieri alle cose belle di questo passato distante.
E io sono felice di stare in via Carlo Alberto,li mi sembra se non erro vi era una casa delle Dorotee della Frassinetti.Quindi il ponte non esiste più?E quelle belle persiane?Hai visto che bei lampioni antichi appesi!Vi è anche un giovane uomo con maniche corte chissà! Grazie mistica Miss Fletcher che con il tuo tic tac inesorabile mi porti indietro nel tempo:lasciami li….
Eh no, putroppo non esiste più, certo la Sopraelevata è utile e panoramica però a me spiace che ci sia più il ponte Reale.
Miss mi pare di scorgere anche le rotaie di qualche tram?Ma il cavallo bianco e quello nero mi riportano a un antico episodio di una fatidica piena del Polcevera: il vetturino portava con se Madre Paola e Suor Serafina Merlak dirette al castello Foltzer a Rivarolo e mentre andavano…….
Mauro
Quante storie del passato!
Me li ricordo quei pomeriggi su e giù per via Carlo Alberto 😉
Su e giù!
Irene
Ci piace camminare nel passato con te in Via Alberto, ma come ci piacerebbe anche passeggiare con te in quella via nel presente. Grazie, cara Miss Fletcher, nostra guida tanto amata.
Els ed Irene
Lo faremo di nuovo e sarà anche più bello. Vi abbraccio forte, care amiche mie.