Così restano, nella quiete e nel silenzio, le due dolci figure che vegliano sull’ultima dimora di Giovanni Giazotto: il cippo è opera dello scultore Giovanni Scanzi, risale al 1898 ed è collocato nel Porticato Inferiore a Levante del Cimitero Monumentale di Staglieno.
Con la consueta maestria Scanzi ci ha restituito un capolavoro di mirabile bellezza: occhi smarriti cercano il cielo e la misericordia divina, le mani sono giunte in una struggente preghiera.
E in quello sguardo rivolto all’infinito e all’eternità si leggono speranza e al tempo stesso rimpianto.
Qui dorme il suo sonno eterno un padre di famiglia rammentato per le sue umane virtù e per le doti del suo animo nobile.
Visse 60 anni, ahi troppo poco: così si legge sulla lapide e questo grido di dolore risuona ancora in memoria di quell’assenza mai colmata nelle vite di coloro che avevano nel cuore Giovanni Giazotto.
Una moglie e una figlia rimaste senza il suo sostegno e senza l’affetto di lui.
In questa sua opera Scanzi rappresenta in modo magistrale quel senso di perdita e di tristezza che trova conforto nella preghiera e nella supplica, nel ricordo e nella dolcezza del legame che non si scioglie e va oltre la morte.
Ed è per il defunto il fragile fiore tenuto tra le dita sottili.
Così si raccontano l’assenza, la preghiera e la ricerca di conforto.
A volte poi la luce così cade e sfiora quei volti gentili, illumina le palpebre, i capelli morbidi e le labbra serrate nell’aggraziata bellezza catturata nel marmo dal talento di Giovanni Scanzi.
Quel dolore che accomuna una madre e una figlia per la perdita dell’adorato padre è ben visibile nell’ avviluppato movimento di questa scultura … piangere e stringersi nel medesimo dolore è il conforto di accompagnarlo ancora per un tratto verso l‘ ultima destinazione ..:
Sì, è una scultura molto bella, poi la luce la valorizza ancor di più.
Grazie cara, un saluto a te.
Buongiorno, vedo che tornano gli appuntamenti belli con Staglieno ed è sempre un piacere leggere le tue descrizioni. Buon venerdì!
Grazie Viv, un abbraccio!
Raccoglimento e preghiera luce sono segni della fede.
Le mani giunte e la posa come se non volesse partirsene da lui,mentre lui con lo sguardo rivolto lassù non è più in terra.Dear Miss la donna che prega accostata a lui in un qualche modo mi ispira che volessa trattenerlo.Tutto è dono,come sei un dono tu per noi Miss Fletcher
Grazie carissimo, hai scritto delle parole splendide.
Miss, la tua efficace descrizione, è riuscita a togliere gran parte della polvere che ricopre l’opera…
Grazie Sergio, mi hai scritto una cosa proprio bella!
Un breve saluto a Miss Fletcher. Non è collegato all’argomento. Solo per dire a Miss Fletcher che sono rientrato da una … 4 giorni genovese. Ho rivisto i luoghi di Genova dove ho vissuto tra il 1950 e il 1964. Genova è cambiata, molto, ho rivisto i luoghi dell’adolescenza e in certi momenti sentivo brividi di emozioni. Circonvallazione a Monte e Castelletto, Quarto dei Mille e Priaruggia, via Galata e Piazza Colombo … Che ricordi! Ho trovato Genova in zona Fossatello presidiata dalle Forze dell’Ordine, altro che la malavita deggli anni ‘507’60! Comunque quanto te se bel Zena!!! Ciao Miss e perdonami il fuori tema!
Figuati Mario, sono contenta che Genova ti abbia emozionato ancora una volta, non poteva essere altrimenti!
Buona serata a te.