Così, nell’ombra, una dolce preghiera.
Le mani sono giunte, le palpebre restano socchiuse, il respiro pare fremere tra le labbra carnose.
Lei è una delle figure femminili che custodiscono l’eterno sonno della famiglia Casale, nell’ombra e nel silenzio.
La tomba è collocata in un luogo difficile e al momento non accessibile, si trova infatti quasi al termine della scala che conduce al Porticato Superiore a Levante da dove, comunque, potete ammirare la scultura.
Alcune di queste foto sono state scattate negli anni passati ed è così che si scorge nella sua beltà l’opera frutto del talento dello scultore Gaetano Olivari che la scolpì nel 1921.
La scultura trasmette, nel suo complesso, un senso di grazia e leggerezza, io vi leggo una ricerca della lievità che sembra, per il mio sentire, trovare la sua espressione in questa verticalità che interpreta in modo sublime il legame tra la dimensione terrena e quella celeste.
A mani giunte, mentre le ali degli angeli fanno da cornice.
La bellezza si svela in questi sguardi, nella purezza dei tratti di volti fanciulleschi, nella grazia dei gesti e nell’eterea armonia dei movimenti, si comprende in quest’opera che il linguaggio dell’arte si è lasciato ormai alle spalle certe convenzioni ottocentesche e trova una diversa maniera di esprimersi.
Se la vita è fragile e caduca, l’anima invece palpita per l’eternità e io credo di trovarla rappresentata nella figura al centro della scultura, non so se fosse questo il reale intento di Olivari ma è ciò che a me suggerisce l’osservazione di questa splendida opera.
I morbidi capelli cadono sulle spalle, in una preghiera che pare non terminare mai.
A mani giunte, nella grazia dei misteri inconoscibili.
Bellissima descrizione di un monumento funebre che interpreta con eleganza e intensità il momento del passaggio verso l’Aldilà. Buona giornata cara!
Lo trovo splendido, purtroppo si trova in una collocazione complicata ma la grazia di queste figure è davvero insuperabile. Grazie Viv, un bacione a te!
Miss, lasciami dire che tu scolpisci con le parole…
Grazie infinite, caro Sergio.
Con te Dear si prega anche senza volere,non ci si accorge,ma ci coinvolgi spiritualmente e culturalmente alla pietà ispirata dalle sculture.Quanta grazia!Così belle e nascoste come tesori.
Grazie Mauro, non ci avevo mai pensato a questa maniera, mi hai scritto una cosa proprio bella.
Grazie davvero!
spero torni presto accessibile perché vorrei proprio tornare in quel cimitero e, dopo aver letto una descrizione così profonda, mi piacerebbe ammirare anche quest’opera
La si vede, solo la scala è chiusa momentaneamente dalle transenne ma comunque è visibile, un capolavoro.
Ah, ottimo!
Davvero questa dovrei cercarla, ma grazie per avermela fatta conoscere. Quanta bellezza e spiritualità
Meravigliosa davvero!