Il tempo della speranza

Dipingeva in una sorta di lucida ebrezza.
I colori avevano ripreso a cantare dentro di lei, ma non in modo dissonante come accadeva con l’astrazione, bensì in melodie perfettamente armoniche.

Eccola Florentine, da tutti detta Flori, la più piccola delle ragazze Thalheim, una giovane donna in cerca del suo destino e protagonista di Il tempo della speranza, terzo ed ultimo volume della trilogia scritta da Brigitte Riebe dedicata alle vicende di una famiglia tedesca.
La trilogia, pubblicata da Fazi Editore, attraversa diversi anni della storia del paese, offrendo uno spaccato su una quotidianità a volte luminosa e a volte difficile da conquistare.
Le vicende della sorella maggiore Rike ambientate nel primo dopoguerra sono narrate nel primo volume Una vita da ricostruire del quale ho scritto qui, alla brillante Silvie e alla sua giovinezza trascorsa negli ‘50 è dedicato invece il secondo volume Giorni felici da me recensito qui e infine sulla giovane Flori la Riebe ha scritto questo conclusivo volume ambientato negli anni ‘60.
Flori è una ragazza inquieta e a suo modo ribelle, segue il suo istinto e il suo temperamento artistico: al principio del romanzo la troviamo di ritorno da Parigi con tante idee e progetti per la testa e con la certezza di non desiderare un impiego nei grandi magazzini di famiglia in questa Berlino che è scenario del romanzo.
No, il mondo della moda non fa per lei, Flori ama l’arte e la pittura, cerca così la sua indipendenza, la sua libertà e la sua identità, trovando ostacoli a volte ardui da superare.

Ricominciarono le lunghe notti davanti al cavalletto, ma stavolta non era mossa dall’euforia che aveva provato all’inizio dell’innamoramento, ma dalla pura disperazione.
Dipingeva per sopravvivere, questo era ciò che sentiva Flori.

La vita, per Flori, è anche passione e le sue relazioni sono tempestose e complicate, crescendo tuttavia scoprirà che a volte il sentimento autentico si trova là dove non si sarebbe mai immaginato.
Si compiono i destini e le vite, il mondo cambia.
E in questa Germania degli anni ‘60 compaiono anche alcune figure indimenticabili come la leggendaria Marlene Dietrich e i Beatles in concerto ad Amburgo.
E in questa tormentata Berlino si compie un evento destinato a stravolgere i destini dei tedeschi: la costruzione del muro.
La Riebe, con riconosciuto talento, sa mescolare contenuti di diverso spessore con abile maestria e propone un intreccio gradevole con i giusti accenti di leggerezza mantenendo l’attenzione sulle note vicende berlinesi con misurati approfondimenti che restituiscono un romanzo perfettamente equilibrato e armonioso.
E così tra le pagine di questo libro trovano spazio le emozioni delle persone divise dal muro e pagina dopo pagina Flori acquista consapevolezza e nuovi talenti espressivi: le sue foto del muro di Berlino saranno un successo, la fotografia diverrà per Flori il mezzo per trovare anche un nuovo legame con l’impresa di famiglia.
E qui, in questa Berlino tormentata e divisa, arriva un giorno il Presidente Kennedy che davanti a una folla trepidante pronuncerà il suo celebre discorso e ad ascoltarlo c’è anche Flori con la sua macchina fotografica e accanto al suo amore.

Berlino, la città in prima linea, la polveriera, ne aveva passate tante e si era sempre risollevata. Entrambi si sentivano a casa in quella folle metropoli e l’amavano follemente. Proprio come si amavano loro.

Questo è Il tempo della speranza.
La voglia di ricominciare, di guardare al futuro con rinnovato ottimismo, progettando il domani con la fiducia di realizzare i propri sogni.
Avvincente, movimentato, questo volume chiude brillantemente la trilogia della Riebe e forse, per la caratteristiche della protagonista, è il romanzo che ho preferito tra i tre.
Ho seguito volentieri le vicende delle ragazze Thalheim, a volte i personaggi letterari sanno essere una splendida compagnia.
E ho guardato con indulgenza alle debolezze di Flori, a certe sue incertezze e alle sue penombre sulle quali scendono come un raggio di sole le parole di colui che lei hai scelto come compagno della sua vita.

Tutte le cose belle ritornano prima o poi, e a volte non è che l’inizio di una nuova scoperta.

4 pensieri su “Il tempo della speranza

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