Imparando un lavoro

Sono sguardi che vengono dal passato e raccontano un desiderio di indipendenza e di nuovi splendidi inizi.
Sono sguardi fissati in una fotografia di formato molto grande e opera del Fotografo Palumbo di Bari che così ritrasse le studentesse del Corso di Dattilografia del Regio Istituto Tecnico di Bari dell’anno 1912.
In realtà ho acquistato insieme due diverse fotografie, l’altra si riferisce al 1911 e ritrae studenti e studentesse ma io ho scelto di mostrarvi questa straordinaria immagine al femminile.
Ecco le ragazze della prima fila con le loro macchine da scrivere, i capelli raccolti, la collana lunga e gli sguardi pensierosi.

E poi sorrisi fiduciosi e occhi che guardano lontano.

I signori professori stanno seri e compunti al centro della foto.

E tutto attorno ci sono le ragazze con le loro speranze e le loro dedizioni, la cura e la caparbietà nel costruire il proprio futuro.

Sono amiche, compagne, sorelle.
Un nastrino, un piccolo vezzo, la gioventù in fiore.

Così garbate e attente, pronte a custodire nuovi insegnamenti.
E le loro dita sanno muoversi svelte e sapienti sui tasti della macchina da scrivere, ci vogliono anche talento e perizia per certe attività.

Sono ragazze semplici, ottimiste, gioiose.

E tra tutte loro è lei ad aver colpito la mia attenzione: con i suoi capelli scuri e folti, gli orecchini piccoli, l’espressione angelica e questa grazia eterea da Madonna preraffaellita.

Ed è il 1912, vi ricordo.
Tutte loro avranno davanti tempi difficili e funestati da due conflitti mondiali, osservando gli sguardi di quell’epoca è inevitabile ripensare agli eventi storici e domandarsi cosa sia accaduto a ognuna di loro e come abbiano affrontato tante avversità.
Noi le troviamo così, sedute dietro a un banco, al tempo della scuola.

Con i nastri, i fiocchi, le catenine, le piccole cose preziose e le speranze immense.

Una accanto all’altra, con questa fierezza.

Questa fotografia, come l’altra del medesimo autore, ha come cornice un grande passe-partout che ho volutamente scelto di escludere e sul quale si leggono il nome della scuola, l’anno scolastico e naturalmente anche il nome del fotografo.
Ho semplicemente portato qui queste ragazze, con i loro sorrisi e la loro luminosa tenacia nel tempo della loro giovinezza.

12 pensieri su “Imparando un lavoro

  1. Bellissima questa foto! Le macchine da scrivere hanno sempre suscitato un grande interesse su di me fin da piccola, mia mamma usava una Olivetti di quelle pesantissime, credo ci sia ancora, forse in cantina… spero non l’abbia buttata. Queste scuole per dattilografe credo siano state un grande momento di svolta in un mondo in cui potevi essere mamma, sartina, pettinatrice, operaia e poco altro… un bacione cara!

    • Vero, dovevano offrire una prospettiva differente sul proprio futuro, più di cento anni fa, difficile calarsi nei panni di queste ragazze e provare a decifrare il loro impegno. Un bacione cara, buon primo maggio a te!

  2. Davvero una foto degna di essere trasferita ai posteri…! Quegli sguardi intensi ma attenti a non trasmettere la caducità delle loro emozioni ma piuttosto volti a farsi immortalare nella solennità del momento della foto, ci riportano in un’ epoca di sobria compostezza così lontana dalle nostre preoccupazioni di mostrarci in centinaia di scatti con tracotante allegria da moderni giullari … mi piacerebbe per un giorno fare un viaggio nel tempo per ascoltare anche le loro voci…

  3. La macchina per scrivere doveva sembrare all’epoca una tecnologia fenomenale!!! Sono foto del 1912. Le stesse fotografie parevano qusi diavolerie, da qui le pose a volte impacciate, serie, come legate! Non era cosa comune nemmeno la luce elettrica in piccole città. Case senza un bagno decente. Telefoni ai primordi. Le auto facevano ancora un po’ paura (quello anche oggi talvolta …), aerei praticamente zero, se c’era qualcosa che volava erano molti più uccelli di oggi,
    insetti, magari un dirigibile! Tutto un mondo diverso! Si stava meglio, si stava peggio??? Vita più umana, tranquilla ma gli orrori non mancavano certo in quel contesto. I lavoratori facevano orari impensabili oggi, le famose 12 – 13 ore in fabbriche buie, puzzolenti e rumorose, I braccianti agricoli erano pari agli animali da lavoro. I manovali edili come gli schiavi del Faraone. Forse il celebre “Si stava meglio quando si stava peggio” andrebbe riletto e ristudiato. Bando alle malinconie … Anemu figgieu !!! Buona Festa a tutti e alla Miss un baxìn zeneise 💖💖💖💖💖

  4. 1912…. E pensa che qualcuna di quelle bellissime macchine da scrivere le usavo ancora in aula Dattilografia a scuola a fine anni 70….
    Buon primo maggio a tutti anche se piovoso🙄

  5. stupenda foto, Miss, e giusta la scelta di proporla in questo giorno… leggevo che il primo prototipo era stato chiamato “cembalo scrivano”…

  6. Che foto ricordo! Proporrei che fosse un fine anno scolastico,e la signora che sottolinei tu Dear Miss mi sembra più avanti negli anni,forse una direttrice?
    Alcune sembrano più giovani rispetto ad altre della fotografia.
    E’ curioso pensare al loro futuro di segretarie,mamme che lasceranno i loro bimbi per recarsi in ufficio,alzarsi al mattino darsi una spazzolata ai capelli, un pò di rossetto un bacio al marito,la borsetta di corsa,e poi via.
    1912 da li a poco una grande guerra.
    Complimenti Miss per la scelta sempre accurata della tua collezione fotografica

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