C’era un tempo, a Genova un favoloso negozio dove si potevano acquistare tutte le migliori raffinatezze per le confezioni di abiti per signora e tutte le dame del bel mondo di certo lo conoscevano.
Era un posto all’ultima moda e nelle sue scintillanti vetrine venivano esposte le ultime novità in fatto di stile, doveva essere una gioia per le signore e signorine genovesi fermarsi in Via Roma da Besio per gli acquisti.
Il negozio rimase a lungo in questa via, si trasferì in seguito in un altro punto della strada ma almeno fino al 1934 si trovava ancora in Via Roma, così ho letto sulla mia Guida Pompei di quell’anno.
Noi però viaggiamo ancora più indietro nel tempo e andiamo in quel secolo di romantiche eleganze e precisamente nel 1887.
Immaginiamo quel negozio e i suoi scaffali ricolmi di ogni ben di Dio: pizzi e ricami, nastri, bottoni lucenti e ricche passamanerie.
Mi vien da dire che in Via Roma facevano concorrenza al negozio del mio avo Vincenzo che vendeva le sue raffinate creazioni in quel di Campetto, alcuni dei suoi articoli sono ancora qui con me.
A volte accade, a volte le storie si intrecciano in maniera imprevista e piacevole da ritrovare.
In quel periodo venne pubblicato un romanzo che diverrà poi un classico della letteratura: l’autore è Emile Zola e il libro si intitola Al Paradiso delle Signore.
È un autentico capolavoro e si incentra sulla vicenda di una ragazza, tra quelle pagine il lungimirante Zola narra anche il successo strepitoso dei primi magasins de nouvetés a Parigi, questi templi del lusso e della moda finiranno per mettere in seria difficoltà i piccoli negozi.
Se non avete letto il libro di Zola vi suggerisco di farlo, si tratta di uno dei romanzi che ho più amato e qui trovate la mia recensione.
Non sono certo l’unica ad aver apprezzato la lettura del romanzo dello scrittore francese, ho idea che sia piaciuto anche ai proprietari del famoso negozio, guardate con attenzione la pubblicità pubblicata sul Lunario del Signor Regina del 1887.
E immaginate di essere anche voi nella frenesia degli acquisti, le clienti esigenti trovano qui velluti e pizzi preziosi, nastri di raso, bottoni raffinati e molto altro ancora.
Insomma, un negozio delle meraviglie, per davvero!
Al Paradiso delle Signore, nel centro di Genova nel lontano 1887.
Miss, “a volte accade, a volte le storie si intrecciano in maniera imprevista”… ed essendo Montsou un toponimo d’invenzione, non so quanto potesse distare da Parigi, ma fosse anche stato vicinissimo, dubito che la tragica Catherine di Etienne fosse il tipo di Signora, habituè di un simile Paradiso…
Infatti, hai ragione, è una vicenda ben diversa quella, tragica e comunque narrata con la consueta maestria.
Qui invece c’è un po’ di sogno, un’atmosfera ben diversa!
Eh sì cara, un vero paradiso… dovrò proprio leggere il romanzo di Zola. Avevo visto lo stralcio di una serie televisiva in costume che narrava dei primi magazzini, chissà se è tratto da questo libro. Buona settimana!
Sì, la serie televisiva è liberamente ispirata al romanzo di Zola, io certo non potevo immaginare questa chicca nel centro di Genova, che meraviglia! Un bacione cara, grazie.
Pizzi, merletti, passamanerie e altri vezzosi fronzoli atti ad esaltare la femminilità del gentil sesso…. Finalmente dopo tanti anni di negazionismo sono ritornati nella moda…. Chissà se hanno impiegato tanto a causa di un retaggio del femminismo o della necessità di affermare l’ indipendenza e la parità della donna ….
Non saprei, troppi merletti magari non fanno per noi, che bello doveva essere questo negozio però!
Grazie, buona giornata a te!
Grazie Miss, anche per il consiglio letterario
Grazie Paola, felice che sia apprezzato!
sempre molto curiosi i mille aspetti della nostra città che porti alla nostra attenzione.
Grazie Max, era tutto diverso e per noi è emozionante.