È di Genova quell’aria che inquieta spira verso il mare lambendo Banchi, San Giorgio e Caricamento.
E camminavo sotto i portici, tra la gente.
E si sentiva profumo di incenso e di pesce appena pescato, c’era la solita coda per compare un cartoccio di frittura nell’indolente pigrizia di un giorno di fine estate.
Ritorno sempre, in questi posti.
Ed ero lì, semplicemente senza meta e senza pensieri.
Ad un tratto, nella prospettiva di un semplice e nobilissimo caruggio, quei colori e il vento che li smuoveva.
E così ho attraversato il vicolo e ho alzato gli occhi verso quella striscia di cielo che racconta di noi e della nostra amata Superba.
È di Genova quella Croce di San Giorgio, fiera bandiera che rappresenta noi, la nostra storia e la nostra città.
Si fiera di una città meravigliosa e di un popolo che quando dice Genova dice vita …raccontando un orgoglio ed un legame con la città come pochi ho vissuto. Mi piace l’orgoglio cittadino..mi piace la simbiosi che si crea in un vissuto. La morbosità con cui un cittadino vive e respira la sua città. A Genova l’ho vissuto sulla pella…e alla fine è la cosa che ricordo con più chiarezza…l’amore per la propria storia. Lo stesso amore che rivedo ogni volta che scrivi della tua città….ci batte il cuore dentro le tue odi…ci batte il cuore di ognuno di voi quando percorri la città. Genova è come un bel sogno…vorresti non finisse anche dopo che ti sei svegliato da un po…mi disse un oste di Nervi…
In questo caso l’oste stava cercando di convincermi….perché la mia Genova è stata amore e odio…alla fine ho coltivAto più l’amore…ma si sa…un amore che ferisce è un ricordo da batticuore rabbioso e insolente…ma se hai amato…amerai per sempre nella parte più nascosta di te..oltre i no…oltre le barriere.
Grazie Francesco.
Con quella sciabolata di luce che taglia la bandiera, sai essere commemorativa senza essere patetica o retorica….
Ti ringrazio di cuore, mi hai scritte parole per me importanti.
Miss, messa lì, a congiungere entrambe le sponde del Vico Pinelli, la definirei: “il più alto, rappresentativo e illustre dei panni stesi”…
Sì, il più nobile e fiero!
Altro che metafora: quella bandiera urla, grida…e tu ce ne parli come sai far bene, con tantissimo amore.
Grazie cara Miss Fletcher, un abbraccio Susanna
Grazie amica mia, un abbraccio forte a te.
Ho cercato anche qui un’icona della Madonna della Guardia dove sostare oggi. Pe Zena e pe San Zorzo!
Un abbraccio Eliana, grazie di cuore!
I genovesi sono straordinariamente legati alla loro città, non solo tu ma direi moltissimi di quelli che mi è capitato di incrociare. Deve essere quella certa aria di cui parli tu… un bacione!
Sì, deve essere l’aria e sarà forse il mare, siamo coSì.
Un bacio grande Viv, grazie.
E quelli come me che a Genova sono nati e cresciuti ma non hanno legami atavici con la città (il mio cognome dimostra che arrivo in realtà dalla “nemica” Venezia… mio papà si trasferì a Genova negli anni ’50)… alla fine sono attaccati come patelle a Genova talvolta più ancora di chi è genovese da mille generazioni 🙂
Mauro, che bella cosa hai scritto.
Brividi !
Poi in questa giornata .. ancor di più !
Ancora di più, sì.
Grazie Carlo, buona serata a te.
Vedrai una città, in atto d’imperio assisa su alpestri colline, per uomini e per mura superba, il cui solo aspetto ti dice essere sortita al dominio dei mari: Genova. (Francesco Petrarca)
Lei, la Superba!
oggi più che mai nel giorno del ricordo delle vittime del ponte la nostra Superba è stata unita e forte più che mai.
Sì, davvero!
Teniamola sempre più alta quella croce, stiamo dietro a chi deve lavorare per Genova, ora. Non i genovesi, che mi sembrano eccezionali tutti
Certo, sì!