C’era una musica e c’era una voce, una canzone languida in questo tempo incerto.
Qualcuno passava di fretta, altri invece indugiavano mentre il primo pomeriggio scorreva lento.
E sotto i portici c’erano i tavolini all’aperto, le chiacchiere, i cucchiaini che tintinnavano nelle tazzine di caffè, i sorrisi e la serenità di un momento condiviso.
In altri periodi dell’anno e in altri giorni ho già scattato fotografie simili a questa, mi stupisce sempre che il sole viri lasciando a questo modo la sua traccia davanti al Teatro Carlo Felice.
E c’era questa melodia, preludio d’autunno e di una stagione che muta.
E un gioco di ombre e di bellezza brillante, dono magnifico di questa luce settembrina.
…. entra la luce e si spinge in avanti piu’ che puo’ … disegna architetture che non esistono ma si vedono…. invade spazi fisici con l’ intangibilità del suo raggio luminoso … questo ci hai magistralmente reso stamani , grazie
Grazie a te Brunattola, buona domenica!
Miss, uno spettacolo anche fuori dal Teatro…
Definizione perfetta, mio caro! Grazie, buona domenica a te.
Sembra una scenografia! Un bacione e buona domenica!
Grazie Viv, anche a te!
Bellissima foto!
Grazie di cuore!
Melodia di autunno mi fa pensare a Vivaldi,ma con quelle colonne così disposte e questa luce che filtra mi ispira Lady Machbeth “la luce langue”.La Vestale “tu che invoco” oppure Norma “dormono entrambi” Grazie Miss perfette le foto.
Grazie caro Mauro, buongiorno a te!