Era un giorno di una stagione svanita.
A San Quirico, vicino agli alberi, davanti a una raffinata balaustra, nella prospettiva di un tempo diverso.
A San Quirico, un giorno.
Un gentiluomo e una giovane donna.
Lui porta il panciotto, ha un abito di buon taglio, una certa naturale eleganza e ostenta sicurezza, tiene la mano in tasca e pare impegnato in una conversazione della quale non possiamo conoscere i contenuti.
Accanto a lui c’è una giovane donna dall’aspetto composto e ritroso, porta i capelli raccolti con cura, indossa un vestito rifinito con motivi alla moda, ha una grazia garbata che nemmeno le sgualciture della fotografia possono appannare.
E a breve distanza ecco ancora lei.
Alta e slanciata, un busto stretto cinge la sua vita, sembra quasi severa nella sua posa e per lo stile del suo abito: la gonna scura, la camicia in tessuto rigato e appena una frivolezza di decorazione ad aggiungere ancora femminilità.
Lo sguardo perduto verso un punto indefinito, le labbra sottili e quel gesto quasi nervoso della mano.
È una figura ammantata di suggestioni gozzaniane, la sua leggiadra è propria di certi giorni di un secolo nascente.
Vi ho mostrato i protagonisti di una fotografia del passato che ho il privilegio di custodire, appena l’ho veduta ha suscitato la mia interessata curiosità: vorrei conoscere le storie di queste persone ma, in qualche modo, è possibile anche immaginarle.
Ciò che mi ha colpito, in particolare, è la composizione della fotografia: la postura delle persone, gli sguardi, le distanze.
E questa vaghezza imperscrutabile e al tempo stesso incantevole.
Accadde in un giorno lontano, a San Quirico.
sì, Miss, quella senza cavaliere, non si fatica ad immaginarla mentre mangiava le paste nelle confetterie…
Decisamente, mio caro Sergio, citazione perfetta.
Davvero particolare l‘inquadratura di questa foto in cui l’unica a guardare in camera è la figura più remota. I due gruppi sembrano appaiati quasi per caso ma hanno quella stessa vaghezza nello sguardo perso verso l’infinito, tranne lei che guarda fisso con grande serietà verso l’obiettivo. Buona giornata cara!
Sì, è molto particolare e intrigante, mi ha colpita subito!
Chissà, forse un giorno ancora lontanissimo, “nella prospettiva di un tempo diverso” e non immaginabile, tra cento anni e più, qualcuno guarderà e avrà “il privilegio di custodire” e di far conoscere il così ricco tesoro delle tue fotografie, le immagini di una Genova e di un mondo che saranno, chissà, diversissimi da quelli di ora. E ne parleranno, seguendo il tuo esempio, con lo stesso tuo rispetto e ne trasmetteranno l’incanto ad altri ancora, come fai tu.
Adesso mi hai fatto commuovere, Fiorenza, non trovo le parole. Grazie carissima!
Con Dear Miss Fletcher il lontano è presente.
Nella terza foto se noti quella che rileva di più è la dama single (si direbbe oggi)
E,dal suo portamento sembra sia la protagonista della foto,mentre i due giovani siano stati colti dallo scatto,ne da prova lo sguardo di lei,mentre lui non è in posa,un gentleman di quella portata se si fosse accorto di ciò,avrebbe messo in evidenza la sua portanza. Tra l’altro lui è molto fine e ha un bel portamento.
Grazie Miss mi piace spulciare sulle tue foto sono molto belle
Sì, lei è meravigliosa, hai ragione.
Buona giornata carississimo, grazie a te.