Una cheesecake a Covent Garden

È un giorno d’estate a Londra, negli anni ‘90.
Vado al mio appuntamento canticchiando una canzone di George Michael, ho sempre dietro il walkman con la mia musica.
Sarà una fantastica giornata con la zia, lei è professoressa d’inglese ed è a Londra per accompagnare i suoi alunni, io invece sono semplicemente in vacanza.
Quindi, è luglio.
E fa caldo ma c’è un po’ di arietta in questa giornata londinese.
Cammino per la città con le mie fide Superga, faccio chilometri, come sempre.
E con la zia andiamo un po’ per vetrine.
Stoffe di Liberty per lei, scelte con accurato buon gusto.
E poi libri, libri, libri, c’è da perderci la testa e da starci delle ore.
Tra gli altri, in questa occasione, mi aggiudico un volumetto con le Fate dei Fiori di Cicely Mary Barker.
Io e la zia amiamo incondizionatamente le fate dei fiori, secondo noi aiutano a vivere meglio e poi mettono di buon umore.
Mercatini, negozi di cose vintage.
In questo inizio degli anni ‘90 colleziono scatole e scatoline di latta, ne ho un’infinità e troveranno posto sul ripiano della mia libreria.
E così, tornando da Londra, nel bagaglio a mano avrò il mio bel carico di carabattole con le immagini vittoriane, un altro di quegli stili che piacciono tanto anche alla zia.
Covent Garden.
C’è un bellissimo negozio di bottoni: sono tutto colorati e di diverse forme, sono riposti in dei cassettini bianchi e starei a guardare questi bottoni per un tempo infinito.
E la giornata scorre, insieme alla zia.
Ed è ora di pranzo, la zia sceglie un posto per mangiare insieme.
E ho esattamente il ricordo preciso di noi due sedute a quel tavolo a chiacchierare, è un tempo prezioso e bellissimo.
Come dessert arriverà un’invitante cheesecake, la zia è anche provetta pasticcera e la sua versione di questo dolce britannico è una vera delizia, ve lo posso garantire!
Il tempo poi scorre, scivola, svanisce.
L’altro giorno ho preparato la cheesecake, è un dolce che adoro e la memoria mi ha fatalmente riportato subito a quel giorno degli anni ‘90.
Come allora ho ancora una predilezione per le fatine dei fiori, inutile specificarlo.
Ascolto sempre la musica di George Michael e le scatoline vittoriane della mia collezione sono tutte in fila sulla libreria.
E poi, poi, poi c’è quella sensazione inspiegabile così intensa nel ricordo.
Da qualche parte, nelle nostre vite e nella nostra memoria, c’è una porta che a volte si socchiude e ci permette di ritrovarci, quasi inconsapevolmente, in qualche luogo della nostra esistenza insieme a coloro che abbiamo amato.
E così sono ritornata di nuovo là, a Covent Garden, a mangiare la cheesecake con la zia.

10 pensieri riguardo “Una cheesecake a Covent Garden

  1. Che bei ricordi stile vintage e romantici !!!!! Mi riporti a Londra ragazzina ….. io ero partita sola quell’ estate per un soggiorno studio in famiglia ma fu la mia amata zia Teresa che mi accompagnò in agenzia per organizzarlo… era il mio primo volo aereo completamente sola!… avevo tanto entusiasmo ed eccitazione quanto timore ed agitazione!!!!!

  2. Ti avevo chiesto la ricetta ma tu mi hai regalato un bellissimo ricordo! E direi che nel cambio non ci ho perso nulla perché la tua passeggiata con la zia è proprio quel tipo di memorie che amiamo custodire, condividere e far rivivere. Un bacione!

  3. E’ vero, è proprio vero, c’è, “nelle nostre vite e nella nostra memoria”, c’è davvero quella porta “che a volte si socchiude e ci permette di ritrovarci” non solo in un tempo lontano ma proprio “in qualche luogo della nostra esistenza insieme a coloro che abbiamo amato”, e lì c’è ancora tutto, presente, proprio tutto, presente e vivo, anche i colori, anche i sapori, anche i profumi, fino alle più piccole cose che ci hanno dato allegria…. E ancora una volta ti devo ringraziare per avermi donato un’ immagine- guida: non si tratta solo della nostra attività del ricordare, o del tentativo di rievocare il passato: è una porta! Una porta che a volte, all’improvviso, “si socchiude”. Che bello! Ed è proprio così.

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