Oggi è il 27 Gennaio e in questo giorno si celebra la Giornata della Memoria per ricordare le vittime dell’Olocausto, persone vittime dell’odio cieco che ha percorso anni terribili della nostra storia.
A loro sono dedicate le pietre d’inciampo, targhe in ottone che “raccontano” queste vicende dolorose e tragiche.
Ogni pietra d’inciampo viene posizionata in un luogo significativo per la persona alla quale si riferisce come ad esempio la dimora o il posto nel quale questa persona venne tratta in arresto e portata via ai suoi affetti.
Ho già avuto modo di scriverne in passato, qui e qui trovate i miei post dedicati alle pietre d’inciampo di Genova.
Di recente è stata collocata una nuova pietra d’inciampo, è l’undicesima: vi si legge il nome del Dottor Bruno De Benedetti, di professione pediatra.
Il tempo scorre, ci sono ancora tra di noi alcuni sopravvissuti che scamparono a quella furia: raccontano le loro storie, possiamo ancora sentire dalle loro voci ciò che videro e la tragedia immane che essi vissero.
Alle nuove generazioni è lasciato il compito di preservare queste memorie e conservare il ricordo di quanto accaduto perché non avvenga mai più.
Il Dottor De Benedetti era un giovane poco più che trentenne e la pietra d’inciampo in sua memoria è posta davanti al civico 1 di Via Mameli dove era sita la sua abitazione e dove i suoi cari attendevano il suo ritorno.
Oggi si legge là il suo nome, per non dimenticare.
Miss, più che pietre, sono macigni…
E dici bene, caro Sergio.
Cndivido il macigno che schiaccia tutt’oggi i nostri cuori,che “la giornata della MEMORIA” ci propone alla meditazione.
Dear Miss più cara di me stesso, ti confesso che tanto orrore mi vela la ragione e non riesco a comprendere il male che si compie verso le persone (vedi le guerre oggi) e verso gli animali. Una prece e un saluto Mauro
Davvero, è proprio così. Un caro saluto, Mauro, grazie.
Si inciampa in qualcosa che non si nota, in qualcosa che ostacola la nostra camminata in avanti e ci
impone di fare attenzione e voltarci all’ indietro …. la memoria è proprio così , qualcosa da coltivare, su cui mantenere l’attenzione perché anche ciò che è stato è più non si vede ha costruito e condiziona la nostra storia umana …. i protagonisti involontari di quelle tragiche vicende sibilano “nel vento” come direbbe Guccini per ricordarli tutti …
Grazie delle tue parole, cara.
È bello che tu richiami la nostra attenzione su queste cose da non dimenticare mai. Tra poco non ci sarà piú nessun testimone vivente di tanto orrore, ma parleranno le pietre.
Sì, hai ragione, con i libri e le memorie che ci sono stata lasciate.
Leggere la data di nascita e di morte mi fa sempre impressione. Un’intera generazione portata via dalla follia. Baci cara!
Davvero, quanto dolore e quanta tristezza.