Starman

E’ una mattina di novembre del 1991 e una macchina si ferma in una strada di Londra, Stansfield Road, davanti a un edificio vittoriano.
Uno dei due passeggeri guarda fuori dal finestrino e ricorda i suoi giorni d’infanzia.
Una lacrima bagna il suo viso, lui è fragile, vulnerabile, sussurra appena una frase, afferma di sapere che la sua vita avrebbe potuto essere ben diversa.
Lui è David Bowie e così inizia Starman, il libro di Paul Trynka dedicato alla vita del cantante inglese, quattrocento pagine che ripercorrono la storia personale ed artistica di uno dei musicisti più grandi di tutti i tempi.
L’astro di Bowie, dalla grigia e triste periferia londinese ai palcoscenici dei suoi concerti.
Eccentrico, egocentrico, ambiguo, innovativo e  geniale, fuori dagli schemi, so glamorous, semplicemente David Bowie.
In questo libro troverete la sua musica,  i suoi amori, le sue passioni, la sua ambizione, i suoi eccessi e i suoi tormenti.
Troverete lui e sua moglie Angie, lei ebbe grande parte nella creazione di Ziggy Stardust, la creatura evanescente personificata da Bowie che gli spianò la strada del successo.
Each of us has heaven and hell in him, ognuno di noi ha in sé paradiso e inferno, queste sono parole di Oscar Wilde, vere per ciascun uomo, ancor più per chi nella propria vita percorre certi abissi e poi ritrova il proprio equilibrio, poi c’è il genio e il talento, la caratura dell’artista, la musica di Bowie precorre ogni moda ed ogni tempo.
Infiniti gli aneddoti riportati in questo libro, innumerevoli le celebrità citate dall’autore al quale va il merito di saper coinvolgere il lettore con una scrittura incalzante, svelta e avvincente.
Qual è il potere della musica?
Come ogni forma d’arte la musica sa toccare piani della coscienza in maniera imprevista, alcune note sanno vibrare dentro di noi e certe parole diventano nostre, sembra siano state scritte per noi.
E io avrei voluto esserci, a Berlino, il 6 giugno 1987.
Poco lontano dal lugubre Muro che per lungo tempo ha diviso in due la città tedesca, quella notte David Bowie cantò Heroes.
Alla sua voce si unirono migliaia di voci di ragazzi che si trovavano al di là del muro, le autorità tentarono senza successo di allontarli.
E’ questo il potere della musica, nella sua accezione positiva rinsalda, avvicina gli animi e regala un senso di appartenza, la musica può abbattere tutti i muri e divenire una forza potente e una voce sola, we can be heroes, just for one day.
E’ uno dei tanti episodi riportati in Starman, un libro che sarà apprezzato dagli estimatori del Duca Bianco.
There’s Old Wave, there’s New Wave and there’s David Bowie, questa frase fu usata dalla casa discografica per il lancio di Heroes, non si potevano trovare parole migliori per un artista che è divenuto leggenda.
David Robert Jones, in arte Bowie, oggi compie 67 anni.
Diverso tempo fa salì sul palco di Top of the Pops.
Indossava una tuta dai colori sgargianti e aveva una chitarra azzurra sotto al braccio.
La pelle chiara, i capelli rossi, lo sguardo ammiccante, una presenza scenica fuori dal comune, bastarono pochi minuti a far balzare questo brano al nr 10 delle classifiche dei dischi più venduti.
Era già oltre il tempo, oltre qualunque stile e qualunque musica sia venuta dopo di lui.
Era il 1972 e quella canzone era Starman.
Happy birthday, Mr Jones!

34 pensieri su “Starman

  1. Bowie è davvero un mondo a parte e anche se non è che mi faccia impazzire, il suo talento e carisma restano inconfutabili.
    Buona giornata Fletcher!!

  2. E faccio gli auguri di buon compleanno a Bowie, ma anche gli auguri di buon anno alla mia cara amica, approfittando di questo post.
    Le feste mi hanno completamente assorbito, nel bene e nel male. Ma più nel bene, dai.
    Ti do un bacio e un abbraccio enorme :*

  3. Ah, ma allora quello per David Bowie è amore. Ricordo che ne andavi matta ai tempi del liceo, ma se la cosa continua… è una passione seria!
    A me non ha mai attirato molto, ma io ero (e sono) più americaneggiante e tendente al country alla John Denver (che poveretto mi è morto prematuramente)!

    • Oh yes, rispetto ad allora ho soltanto smesso di appiccicare le foto sul diario, ma il resto nulla è mutato.
      Mi ricordo del tuo John Denver e della tua passione per lui, certo che sì!
      Bacioni!

  4. Ciao Miss! Come già scritto su twitter… Articolo stupendo. Ho sentito il bisogno di “ribloggarlo” sul mio blog sognirock.com e postarlo anche sulla mia pagina facebook! Bravissima, come sempre! Luigi

    • Grazie, ne sono onorata.
      Tra le decine di aneddoti è stato difficile scegliere, la sua vita a mille giri è stata un turbine di esperienze ed è stata un’esperienza anche leggere questo libro.
      Un abbraccio a te!

  5. Pingback: alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 08.01.14 | alcuni aneddoti dal mio futuro

  6. Bowie…lo scoprii nell’85 grazie al mio fidanzatino di allora che ne era appassionato. Ascoltavamo i 33 giri a casa sua, lui registrava su cassetta le mie canzoni preferite e mi faceva le compilation (perchè io non potevo permettermi di comprare tutti quei dischi). Credo fosse l’87 quando venne a Milano per “The Glass Spider Tour”. Il primo grande concerto che ho visto…un’avventura…..nella mia immaginazione di ragazzina speravo che mi tendesse la mano e mi facesse salire sul palco con lui. Ingenuità che forse le ragazze oggi non hanno più.

  7. Il tuo blog dovrebbe essere seguito da chiunque solo solo per questo post!!
    Mr David Robert Jones è il mio uomo/culto.
    Sono molto di questa Sonia dopo essere passata attraverso il Labirinto di Jareth e da lì, grazie a lui, mi sono intersecata a molti argomenti affini e…
    insomma, lo amo!

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