Era 1910, era un tempo che mi piace spesso rammentare e questa è una cartolina di auguri che viaggiò leggera da certe mani gentili per finire poi tra la dita di Bice.
Ah Bice, il suo nome è caduto ormai in disuso e certo non è più così comune alla nostra epoca, le mode cambiano la nostra quotidianità in ogni senso.
A quanto leggo nello spazio dedicato all’indirizzo Bice era vedova e abitava nella ridente Cornigliano Ligure.
Dunque per me è fatale pensare che diversi anni dopo la nostra Bice abbia incontrato la signora Maddalena, pure lei nel tempo della sua vedovanza sceglierà di vivere in quella zona del ponente genovese.
La signora Maddalena è una donna poco appariscente, è magra e ha il viso lungo, ha molti ricordi felici e certo anche diverse malinconie, la sua vita è stata segnata da numerose perdite.
Tuttavia Maddalena ha tempra e carattere, così l’ho immaginata conversare amabilmente con Bice, le due condividono percorsi comuni, forse le loro esperienze di vita le fanno avvicinare.
Siedono con il cucito in grembo, in una stanza di Cornigliano illuminata da una luce fioca e conversano a voce bassa rievocando il tempo passato.
Poi Bice si alza e mette sul tavolo la sua scatola di cartone dove conserva cari ricordi: sono lettere e santini, fotografie e bigliettini racchiusi con cura da un nastrino di raso.
Tiene da conto anche questa cartolina e la mostra a Maddalena, la sua amica la trova così garbata e di gusto raffinato: sul cartoncino ci sono due bimbe con gli abitini chiari, toni di rosa e di verde, balze, fiocchi e nastrini, boccoli e sorrisi innocenti.
Maddalena osserva, un’ombra cade sui suoi occhi e con essa le appare ancora più chiara l’immagine mai dimenticata della sua unica figlia femmina portata via dalla tisi a soli 16 anni.
Anche la sua bimbetta portava quei vestitini, anche lei sorrideva così fiduciosa.
Ho giocato con la fantasia come spesso mi piace fare, non so se Bice e Maddalena si siano mai incontrate, ad ogni modo mi piace pensarlo.
Di Bice conosco soltanto i dati riportati sulla mia cartolina.
Maddalena era invece la mia bisnonna, visse davvero a Cornigliano e perse la sua adorata figlia appena sedicenne, lei si chiamava Aurora ed era una ragazza bellissima.
Ovunque siano tutte loro le saluto così, con questa delicatezza: Bice, Maddalena e Aurora, questa cartolina è per voi.
Un omaggio delicato che ci piace sovrapporre all’immagine di questa cartolina. Qui vengon fuori dei racconti… 😉 buongiorno cara, oggi finalmente è tornato il sole!
Grazie cara, pensando a Cornigliano mi è subito venuta in mente la bsnonna e la sua ragazzina sfortunata.
Un bacione a te!
Miss, adattando la storia della tua bisnonna, a questa delicata cartolina del 1910, ne è venuto fuori un racconto con un finale davvero triste… morire giovani di mal sottile, non era raro, all’epoca…
Sì, era davvero comune, purtroppo. Poi ti mostrerò le foto di Maddalena e Aurora, ci sarà di certo l’occasione.
Grazie, buona giornata a te.
Un omaggio davvero tenero e delicato. E commovente.
Grazie Mile!
Emozionante e gentile, questo tuo omaggio alle tre donne.
Un abbraccio a te, cara Miss Fletcher
Susanna
Grazie Susa, un bacione!
Meraviglioso ed emozionante intreccio di fantasia, per ricordare queste care e affascinanti donne del passato. Si adatta molto bene alla splendida cartolina.
Grazie Monique!
Fanciulle che fanno bella mostra di una delicata bellezza e di una dolcezza innata…
Sì!
quanta dolcezza in questa cartolina d’altri tempi!!! 😉
Felice che ti sia piaciuta, buona giornata.