È gente di Pontedecimo in una fotografia del 1931.
O forse potrebbe anche essere un gruppo di gitanti, però a me piace invece pensare che si trattasse proprio di gente di Pontedecimo.
Sapete, quando mi capita qualche fotografia relativa a questa zona di Genova mi viene come un piccolo batticuore: la famiglia della mia nonna paterna aveva una casa, nel verde di Pontedecimo, durante la guerra tutti loro sfollarono là, in quella palazzina immersa nel verde accanto ad alcune altre abitate dai contadini del luogo.
Diversi anni fa andai lassù con mia mamma, la casa c’è ancora e là incontrammo una signora che si ricordava bene di mia nonna, di mio papà e delle sue sorelle, fu emozionante ascoltare le sue parole.
E così, quando il mio sguardo si posa su certe immagini di Pontedecimo l’interrogativo sorge proprio spontaneo: chissà se queste persone conoscevano mia nonna, lei era una donna volitiva e di certo rimaneva impressa.
Eh, quante domande senza risposta, cari amici.
E comunque, come dicevo, era il 1931 e queste persone si misero in posa per la fotografia.
Là in mezzo ai grandi ecco la gioia di casa, guance paffutelle, un cappellino e un bel sorrisino.
E poi loro, gli adulti, tutti compunti, vestiti di scuro, le signore con le loro pettinature composte restano serie, solo il giovane uomo pare accennare un sorriso.
Là, da qualche parte, fuori dai margini della fotografia c’era un mondo intero e in qualche luogo nascosto che resta soltanto nell’immaginazione c’era la nonna con tutta la sua numerosa famiglia.
Era gente di Pontedecimo.
E tutto è, una volta in più, un’emozione bella e straordinaria.
Eh sì, hai ragione… se abitavano lì è facile che si conoscessero almeno di vista. Le fotografie restituiscono molto ma purtroppo mai abbastanza. Comunque… che serietà negli sguardi delle due donne, l’uomo è davvero molto più suo agio davanti all’obiettivo. Buona giornata! 🤗
Eh sì, cara, ci ho pensato subito a una possibile conoscenza, è proprio probabile.
Un bacione a te Viv, grazie.
Questa storia delle famiglie sfollate a seguito dei
bombardamenti della guerra riporta anche ai ricordi di mia nonna ….. abitavano in una antica torre e la loro casa fu ritenuta come una specie di fortino militare e gli aerei bombardarono tutto intorno … centrarono il tetto della cucina …. e così sfollarono da persone amica bella campagna che li ospitarono sino a quando il tetto non fu riparato….. rimasero per sempre grati a queste persone care e generose con le quali condivisero molti mesi della loro esistenza sospesa …
Quante storie simili nel nostro passato.
Miss, le fotografie d’antan che ritraggono persone, sembrano fatte apposta per suscitare domande senza risposta… tra i quattro, è la gioia della casa, quella che pare sentirsi a proprio agio…
Sì, hai proprio ragione, se la ride!
O Miss Fletcher nel 1931 naque mia madre ed esatamente il 26/gennaio.
Grazie della bella compagnia ma faccio molta fatica!
Grazie a te Mauro, buona giornata.
Il richiamo delle proprie radici torna sempre ed è bello così anche se restano tante domande senza risposta!
Eh sì, cara, anche quella è una delle emozioni!