Gente di Nervi

È gente di Nervi, per lo meno così io credo, dato che là si trovava lo studio del fotografo Mola che così ritrasse questa bella famiglia.
Ecco il padre, un uomo dai modi seri e assennati, accanto a lui il figlio maggiore.

E seduto li davanti a loro ecco l’altro figlio maschio che è appena un ragazzino.
E lui che fa?
Contrariamente a quel che di solito accade in questi ritratti lui guarda verso il fotografo e sorride, con gioiosa ingenuità.
Ha la giacchetta, il farfallino, la camicia chiara.
E quell’espressione allegra e vivace e quel sorriso!
A quell’età lì, in un giorno del tempo passato, a Nervi.

Nell’esatto momento in cui il tempo si arresta in quella fotografia resta impresso un istante di vita: i bambini ancora da crescere, un amore solido, un futuro che ha le sue incertezze ma che confida nell’affetto e nella vicinanza di tutti i membri della famiglia.

La bimbetta, poi, appare così fiera del suo abito alla moda.
Ha il vestito a quadretti con delle ricche applicazioni in pizzo sul collo e sui polsini, porta sulla testa un cappello favoloso ed io sono certa che a lei piaccia tanto.
A me sembra anche abbastanza impacciata, a dire il vero, tiene la mano sinistra in quella maniera un po’ rigida e chiaramente ha seguito le indicazioni del fotografo, cerca di fare del suo meglio.
Con il tempo diventerà una giovane donna elegante e molto aggraziata.

Come la sua mamma, del resto: ventaglio in una mano, manico dell’ombrellino nell’altra.

E lo sguardo fiero e sulla testa un cappellino con tanti minuscoli fiori, non so indovinarne i colori ma immagino certi petali dai toni confetto.
In un tempo lontano, nello studio del fotografo Mola, a Nervi.

14 pensieri su “Gente di Nervi

  1. Miss, curioso il cappello (forse del padre) posto accanto alla ragazza… e a proposito di cappelli, ignoravo che pure le ragazzine ne indossassero di così voluminosi…

  2. Una foto che avrà richiesto molta preparazione dato lo scenario con le spighe da sistemare e i soggetti da mettere in posa! Chissà quanto tempo e quanta pazienza da parte di tutti… tempi nei quali comunque si viveva con ritmi diversi ed anche una fotografia così era un avvenimento

  3. Sai Miss ai miei tempi andare dal fotografo era una festa.
    Ci portava il babbo tutti insieme,questo signore gentile(il fotografo) ci parlava e ci faceva ridere e poi una luce e tutto era fatto.
    Rendersi del tutto naturale davanti a un fotografo è impossibile,specie la mamma che quasi sembra un ritratto a se.
    E’ una splendida famiglia di Nervi,e,forse anche aggiata.
    Ti avvicini piano piano a Quinto Miss che bello!

  4. Pensa che invece a me la bimbetta pare abbia un’espressione spossata o quanto meno annoiata… però il cappello è proprio un favola, se non le piace lo prenderei volentieri io. 😉 bacioni!

  5. I pizzi e merletti sono tornati e anche le gonne lunghe seppur rivisitate in chiave moderna… sarebbe bello rivedere in giro anche questi deliziosi cappellini e con essi relative cappelliere e preziose scatole riponi cappelli …..

  6. Ovviamente tutti si sono preparati per l’occasione ciò è la visita al fotografo. Mi pare una famiglia benestante e felice. Mi piacerebbe indovinare, immaginare i pensieri dietro i loro fronti. Grazie, cara Miss Fletcher per farci conoscere questa gente di Nervi..

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